Cuneo
Carabinieri in azione a Sarzana in una foto d'archivio
Evasione lampo dal carcere di Cuneo. Daniele Bedini, il falegname 32enne di Carrara accusato di aver commesso due omicidi poco più di un mese fa a Sarzana, in Liguria, è fuggito dal Cerialdo, ma è stato catturato in appena mezzora grazie all’abilità della polizia penitenziaria e dei carabinieri. L’uomo, che aveva già tentato di evadere dal carcere di La Spezia e per questo motivo era stato trasferito a Cuneo, è stato bloccato alla stazione, a bordo di un treno in partenza per Fossano. Ricondotto in cella, si trova ora in regime di massima sorveglianza, guardato a vista.
La fuga, rocambolesca, secondo quanto appreso, è avvenuta oggi all’ora di pranzo. L’uomo, arrestato all’inizio di giugno per l’omicidio della prostituta albanese Nevila Pjetri e indagato per quello della trans Camilla, entrambi avvenuti a Marinella di Sarzana (La Spezia), è riuscito a raggiungere la strada con agilità e forza fisica. Come in un film, ha scavalcato a mani nude il cortile del passeggio, ha raggiunto il muro di cinta arrampicandosi sui condizionatori e sul tetto della palestra e, dopo essersi appeso ad un lampione, si è lanciato all’esterno della casa circondariale.
L’allarme della polizia penitenziaria, agli ordini del comandante facente funzioni Nino Di Noto, è stato immediato e ha fatto scattare subito controlli e posti di blocco in tutta la zona. Dopo appena mezzora, l’evaso è stato rintracciato alla stazione, a bordo di un treno in partenza per Fossano. A riconoscerlo sono stati tre carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Cuneo, nonostante il tentativo dell’uomo di fornire false generalità. I militari, per i quali il Comando provinciale dell’Arma proporrà un encomio solenne, lo hanno poi riaccompagnato in carcere.
Quello di oggi è il secondo tentativo di evasione di Bedini. Recluso nel carcere di La Spezia, il 16 luglio ha legato due lenzuola al muro perimetrale della casa circondariale, che però non ne hanno sostenuto il peso. Nove giorni dopo, il 25 luglio, è stato spostato a Cuneo, nonostante le proteste del difensore, l'avvocato RInaldo Reboa, secondo cui il trasferimento «è stato perfezionato senza nulla chiedere o avvertire i difensori».
Il tentativo di evasione odierno riaccende le polemiche sulla sicurezza della casa circondariale di Cuneo, dove sono reclusi anche detenuto in regime di 41 bis. Lo scorso 28 luglio le organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria hanno incontrato il prefetto, Fabrizia Triolo, per denunciare le gravi criticità in tema di sicurezza e gestione interna del carcere.
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