×
×
☰ MENU

parlamento

La Russa presidente del Senato (gran parte di Fi non vota): «Grazie a chi mi ha scelto anche fuori dal centrodestra». Poi cita Ramelli, Fausto e Iaio

 Senato: La Russa presidente con 116 voti, 65 le bianche

13 Ottobre 2022, 13:33

Ignazio La Russa è il nuovo presidente del Senato con 116 voti (su una maggioranza di 104). Due voti sono andati a Liliana Segre, che presiede l’Aula, e altrettanti per Calderoli. Sono state 65 le schede bianche mentre nessuna nulla. Tra le fila di Forza Italia solo il presidente Silvio Berlusconi e la presidente uscente del Senato Elisabetta Casellati hanno votato. 

«Per me quello che contano sono i risultati, mi pare che i risultati dicano con chiarezza che sono intenzionata a dare a questa nazione, se ne avrò occasione, un governo autorevole. Non intendo fermarmi di fronte a questioni che sono secondarie». Così la leader di FdI Giorgia Meloni, a chi le domandava se è dispiaciuta per il mancato voto di Forza Italia per Ignazio La Russa presidente del Senato. Cosa risponde a Silvio Berlusconi che chiede di far cadere i veti? «Non ho altro da dire», ha replicato Meloni.

«Mentre la maggioranza è partita divisa, una parte dell’opposizione ha fornito un soccorso decisivo per l’elezione di La Russa a presidente del Senato. Un comportamento grave e irresponsabile che deve essere denunciato con la massima forza». Lo scrive su Twitter il senatore e coordinatore della segreteria Pd, Marco Meloni.

«La Russa presidente ma maggioranza in pezzi alla prima prova. Forza Italia umiliata. Il Pd ha votato compattamente scheda bianca. Il resto dell’opposizione evidentemente no. E questo è grave. Si comincia male». Così il senatore del Pd Dario Parrini.

La svolta decisiva che capovolge le tensioni che agitano la maggioranza di centrodestra, viene dai circa venti voti in più per Ignazio La Russa che sanciscono l’elezione del 28esimo Presidente del Senato della Repubblica. Venti voti determinanti dopo la decisione di Forza Italia di non votare e di marcare così, astenendosi, il disappunto di Silvio Berlusconi e dei senatori azzurri per l’andamento delle trattative sulla formazione del nuovo Governo. L’algoritmo dell’esperienza dei funzionari di lungo corso di Palazzo Madama indica che "i franchi tiratori all’incontrario" che hanno contribuito in maniera decisiva a ripianare l’assenza dei 18 senatori senatori di Forza Italia (per rispetto istituzionale Berlusconi e Casellati hanno infatti formalmente votato) sarebbero stati, secondo varie interpretazioni degli ambienti parlamentari, i 9 esponenti di Azione e una decina di altri provenienti dai senatori a vita, dai gruppi minori e in parte a livello individuale anche dal Pd e dal M5S. Come evidenziano le 66 schede bianche e i quattro voti dispersi. Franchi tiratori in progress, subito ringraziati nel suo primo intervento dal neo Presidente del Senato La Russa, e che spianano il terreno ad una rapida definizione degli assetti parlamentari. 
Un assetto istituzionale che dopo l’elezione del nuovo Presidente della Camera ( molto probabilmente il leghista Riccardo Molinari) e dei capigruppo delle forze politiche, aprirà la fase delle consultazioni del Presidente della Repubblica per la formazione del nuovo esecutivo che sarà guidato dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. "Warnung und eigentor": l’avvertimento di Berlusconi a Giorgia Meloni trasformatosi in autogol, scandisce in tedesco ma sotto promessa di anonimato un esponente lombardo veneto del centrodestra, sortisce per il momento l'isolamento di Forza Italia e il rischio di una perdurante spaccatura della maggioranza di centrodestra. Nonostante le fibrillazioni politiche, il manifesto della democrazia di Liliana Segre ha in mattinata illuminato e motivato l’avvio di una 19^ legislatura definita costituente dagli ottimisti e banco di prova della neopolitica dagli scettici. Più volte applaudita in piedi con unanime commozione da tutto l’emiciclo, la Presidente provvisoria della seduta inaugurale del Senato ha evocato la centralità del Parlamento, "l'atmosfera agghiacciante della guerra tornata nella nostra Europa" e i valori della Costituzione scaturita dalla resistenza. Una Costituzione che più che emendata va semplicemente attuata ha scandito: «Ho voluto omaggiare, non proforma ma dal cuore, portare fiori alla senatrice a vita Segre che ha parlato di tre date alle quali non voglio fuggire: il 25 aprile, il primo maggio e il 2 giugno. Io vorrei aggiungere la data di nascita del Regno d’Italia che prima o poi dovrà assurgere a festa nazionale. Queste date tutte insieme vanno celebrate da tutti perchè solo un’Italia coesa e unita è la migliore precondizione per affrontare ogni emergenza e criticità». 
Parole seguite con trasporto anche da Ignazio La Russa che, nei passaggi cruciali e più toccanti del discorso di Liliana Segre, ha aggiunto intere frasi e nuovi concetti agli apunti del discorso in via di elaborazionee col quale dopo l’elezione alla Presidenza del Senato ha connotato l’assunzione della seconda carica dello Stato. Parlando a braccio con accorata partecipazione neo Presidente del Senato ha fatto vibrare d’applausi l’aula in vari passaggi. In particolare quando ha ricordato che "il rispetto e la tutela del pianeta sono imprescindibili per l’eredità che vogliamo lasciare ai nostri figli". Dopo aver citato una frase di Sandro Pertini, "nella vita è necessario sapere lottare non solo senza paura, ma anche senza speranza", ha ricordato le vittime della mafia, a cominciare da Falcone, Borsellino Dalla Chiesa e La Torre e le vittime del terrorismo, nero e rosso come Calabresi, Ramelli, Fausto e Iaio. Flash back di un’Italia sull'orlo della guerra civile che Ignazio La Russa archivia definitivamente con un intervento condiviso e applaudito da tutti quando in special modo dopo aver esaltato i valori della Costituzione e della democrazia afferma che bisogna sempre respingere ogni forma di violenza, di abuso, di discriminazione e di sopraffazione dei diritti. E che la violenza sulle donne e i minori sono lo squallore della società" che vanno combattute e prevenute.

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI