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Domani apre l'università e Scampia dice basta a Gomorra

Partono corsi facoltà Medicina. Sindaco, ora la narrazione cambia

Domani apre l'università  e Scampia dice basta a Gomorra

di Patrizia Sessa

16 Ottobre 2022, 13:20

Nasce lì dove prima c'era una delle Vele simbolo di un quartiere, Scampia, che da anni lotta per smettere di essere una delle più grandi piazze di spaccio d’Europa e per non essere più solo ed esclusivamente la terra di Gomorra. Domani la nuova sede di Scampia dell’Università Federico II inaugura il suo anno accademico. Partiranno i corsi per le professioni sanitarie della facoltà di medicina e chirurgia. E non caso il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, dice che questa «è una università non a Scampia ma per Scampia" perchè l’obiettivo, spiega, è «cambiare anche la narrazione che, ad oggi abbiamo subìto, di un quartiere che era solamente camorra».
La struttura è stata realizzata dal Comune di Napoli, che ne è proprietario, con un progetto costato 51 milioni di euro finanziato con fondi comunali e con il fondo sviluppo e coesione attraverso un accordo quadro firmato con la Regione Campania. Al centro della struttura, a pianta circolare, c'è una corte illuminata dalla luce naturale che collega internamente i diversi spazi. Sette i piani dell’edificio, quattro sono riservati alla didattica, uno ai laboratori e due all’area clinica che entrerà in funzione successivamente.
«L'università sorge sull'area dove un tempo c'era una delle vele che è stata demolita ed è il primo tassello di un progetto ambizioso e complesso che prevede, oltre a questo, la demolizione di tutte le vele di Scampia tranne una - spiega l'assessore all’Urbanistica del Comune di Napoli, Laura Lieto - la ricostruzione degli alloggi nella grande area del cosiddetto lotto M, di fronte al parco pubblico di Scampia, la produzione di nuovi servizi di prossimità e la riqualificazione di tutti gli spazi aperti».
«E' un tassello del nostro programma di investimento su Scampia che significa maggiore qualità quotidiana, quindi manutenzione del verde, la manutenzione del parco, la possibilità di migliorare i trasporti in questa parte importante della città - sottolinea il primo cittadino - ma anche le nuove piste ciclabili ed il grande piano di restart Scampia con l'abbattimento, la ricostruzione e in alcuni casi la riqualificazione delle vele continuando il percorso che era già stato avviato in passato a Scampia rafforzandolo con il grande investimento del Pnrr. Il Comune accompagnerà il percorso di crescita e di sviluppo dell’università Scampia insieme alla Federico II creando occasioni culturali, di interazione e di crescita del quartiere», aggiunge Manfredi.
In linea con il piano urbano della mobilità sostenibile, saranno realizzati nel quartiere 14 km di pista ciclabile che, fra l’altro, collegheranno l’università con la fermata Piscinola-Scampia della metro linea 1.
Le Vele furono realizzate negli anni '80, su progetto di Franz di Salvo. Il complesso era originariamente composto da 7 edifici (a corpo doppio), collocati su due lotti diversi: il lotto L, che ne accoglieva tre, e il lotto M, sul quale ne furono realizzate quattro. La demolizione delle tre Vele del lotto L (Vele F, G, H) avvenne in tre distinti momenti, con gli abbattimenti del 1997, del 2000 e del 2003. Dopo 17 anni, nel febbraio 2020, è iniziata la demolizione della Vele Verde. Domani niente ruspe e demolizioni. Da domani si parlerà sempre più di ricostruzione. 

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