INGV
Calcinacci alla stazione ferroviaria di Ancona dopo le scosse di questa mattina
Forte scossa di terremoto alle 7,07 in Italia centrale di magnitudo di 5.7: è stata registrata dall’Ingv al largo della costa adriatica tra Fano e Pesaro. E’ stata seguita da altri due terremoti di magnitudo 3.1 e 3.4.
Secondo i dati aggiornati alle 13 rilasciati dall’Ingv, la sequenza sismica conta 64 scosse, l’ultima delle quali è avvenuta alle ore 10,55, di magnitudo 2.3. Le due scosse più forti, invece, sono state quella delle 7,07 e quella avvenuta pochi minuti dopo, alle ore 7,12, di magnitudo 4.0. Il terremoto è stato avvertito in un’area molto vasta lungo la costa adriatica, dal Friuli Venezia-Giulia alla Puglia.
Paura e gente in strada dopo il terremoto: le foto
Scossa avvertita anche in Emilia
Dopo le 7, quando è stata avvertita anche a Bologna (alcune persone anche a Parma) la prima scossa di terremoto che si è verificato nelle Marche, diversi cittadini hanno contattato la centrale operativa dei vigili del fuoco. Al momento, in base a quanto si apprende, non si registrano danni in città e in provincia.
Rimini: treni, circolazione ripresa alle 11,50
Dalle 11.50 è ripresa la circolazione ferroviaria sulle linee Adriatica, Ancona-Roma e Rimini-Ravenna, sospesa via precauzionale dalle ore 7.15 a seguito di una scossa di terremoto che ha interessato la zona.
Nelle Marche gente in strada e tante segnalazioni ai vigili del fuoco di crepe e fessurazioni nelle pareti di abitazioni sono arrivate ai vigili del fuoco dopo le forti scosse di terremoto che si sono susseguite a partire dalle 7:07. In particolare i vigili del fuoco di Ancona segnalano che la clinica privata Villa Igea sta evacuando parzialmente la struttura.
Ancona: una decina di persone al pronto soccorso
Al Pronto soccorso dell’ospedale regionale di Ancona sono stati una decina gli accessi per persone rimaste ferite nei momenti di fibrillazione, agitazione e paura seguiti alle forti scosse sismiche registrate sulla costa marchigiana, nel Pesarese, a partire dalle 7:.7: non si tratta di feriti connessi a crolli ma, riferisce all’ANSA la responsabile del Ps, dott.ssa Susanna Contucci, di traumi minori su persone che stavano scappando dopo le scosse o di crisi di panico per lo spavento subito a causa della scia sismica. Per ora non ci sono richieste di interventi 'maggiorì o di soccorsi dalle zone vicini all’epicentro.
A Palazzo delle Marche, sede dell’Assemblea legislativa, sono caduti alcuni frammenti di intonaco negli uffici. Nel frattempo il personale del Consiglio regionale delle Marche è stato invitato a rimanere a casa in lavoro agile.
A Pesaro docenti e studenti dell’istituto tecnico professionale Benelli sono all’esterno della scuola e non entrano nelle classi per ragioni di prudenza, dopo le due scosse di terremoto. Stessa situazione anche all’istituto Bramante Genga.
«I lampioni di illuminazione pubblica oscillavano come fuscelli, tutto tremava forte, una sensazione terribile e la gente si è riversata in strada». La testimonianza all’ANSA di un abitante di Fano (Pesaro Urbino) dopo le forti scosse di terremoto, la prima di magnitudo 5.7 con epicentro cosa marchigiana Pesarese. Non ci sarebbero, secondo le prime informazioni, danni visibili sui palazzi ma ci sono fessurazioni e crepe in diverse abitazioni. Intanto si sentono ambulanze e mezzi dei vvf che girano per la città per soccorsi e verifiche.
Niente danni in Emilia-Romagna
Nessun danno, al momento, a persone o cose nel Bolognese e in Romagna: è in queste aree, infatti, che stamani è stata avvertita la scossa di terremoto in Adriatico, al largo delle Marche.
“La Protezione civile dell’Emilia-Romagna è già attiva sul territorio, soprattutto nel riminese, per verificare la situazione- sottolinea Irene Priolo, vicepresidente della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna-. Siamo costantemente in contatto con il Dipartimento di Protezione civile. Ad ora, non sono stati registrati danni a persone o cose, ma noi siamo comunque pronti a intervenire per eventuali necessità”.
Il Centro operativo regionale (Cor) dell’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile dell’Emilia-Romagna ha già attivato le proprie funzioni: censimento dei danni e verifica dell’agibilità degli edifici, predisposizione della logistica e del volontariato.
L’Ufficio Territoriale di Rimini dell’Agenzia è in contatto con la Prefettura, le Amministrazioni Comunali, i Vigili del Fuoco e le altre componenti operative.
Sono già state preallertate squadre di “agibilitatori”, per i rilievi dei danni e le verifiche di agibilità post sisma: saranno attivate sul territorio su richiesta dell’Ufficio Territoriale di Rimini. È stato fatto il punto con il Servizio Geologico della Regione e sono stati avviati controlli sui cantieri in corso per le frane.
Preallerta anche per il volontariato regionale di Protezione civile: è in fase di preparazione il modulo di assistenza alla popolazione da 250 posti.
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