Ministero delle infrastrutture
Per l’Emilia Romagna riguarda la realizzazione della Diga di Vetto, tra le province di Parma e Reggio Emilia. Sono pronti sette decreti che finanziano altrettante Autorità di Distretto. In concreto, ci sono 21 interventi in tutta Italia di cui 4 di progettazione per il completamento o la nuova realizzazione di grandi dighe, 12 per gli interventi di interconnessione o di nuovi utilizzi da dighe esistenti. Si tratta di grandi opere di adduzione e trasporto dell’acqua. E' anche già finanziata la progettazione di opere a protezione dell’inclusione del cuneo salino alla foce del fiume Po. Il finanziamento prevede 18.621.307,82 di euro a cui si aggiungono 1.220.000,00 euro di cofinanziamento per un totale di 19.841.307,8 euro. Con un comunicato, la Regione spiega come, dei 20 milioni, 3,2 milioni siano appunto dedicati allo studio di fattibilità di questo invaso idrico della Val d'Enza. La Regione contribuisce con altri 300mila euro necessari al completamento della progettazione. Un’opera attesa, perché in grado di mitigare un fabbisogno d’acqua sempre più forte, anno dopo anno.
I fondi del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono finanziati con le risorse del "Fondo progettazione per fronteggiare l’emergenza idrica", istituto dal precedente Governo Draghi, e richieste dall’Autorità di Distretto su indicazioni di priorità data dalla Regione Emilia-Romagna. Le proposte avanzate sono state ratificate oggi dal Governo.
"Soddisfazione" bipartisan
Un «impegno concreto contro la crisi idrica da parte del Mit guidato da Matteo Salvini», sottolinea una nota del Ministero.
“Un risultato davvero storico per la Val D’Enza e le province di Parma e Reggio Emilia- è il commento di Alessio Mammi, assessore regionale all’Agricoltura- e in particolare per quanto riguarda la progettazione irrigua a tutela della produzione del Parmigiano Reggiano. Ringrazio il Governo per questo risultato. La siccità è un fenomeno in crescita come conseguenza dei cambiamenti climatici, un problema che investe sicuramente il comparto produttivo agricolo, mettendo anche a rischio la sicurezza alimentare delle nostre tavole. Dobbiamo riuscire a non disperdere l’acqua quando c’è, per usarla nei momenti di siccità, oltre ad aumentare la capacità di stoccaggio, oggi ferma all’11% di raccolta delle acque piovane. Abbiamo a disposizione risorse che miglioreranno in maniera radicale il sistema irriguo regionale. Rimane la necessità di ridurre il surriscaldamento climatico e terrestre che sta provocando la forte diminuzione delle precipitazioni. Con gli obiettivi del Patto per il Lavoro e per il Clima promosso dalla Regione- ha proseguito Mammi- siamo fortemente impegnati anche su questo fronte”. “Ora serve un’accelerazione amministrativa per realizzare la progettazione - conclude l’assessore- a partire dalla semplificazione delle procedure. Questa progettazione servirà a individuare l’opera migliore dal punto di vista dei fabbisogni idrici e nel rispetto delle attuali norme”.
“Soddisfazione per il finanziamento del progetto della Diga di Vetto da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti guidato dal senatore Matteo Salvini che ringraziamo”. Così Matteo Rancan, commissario Lega Emilia e capogruppo della Lega in consiglio regionale, l’onorevole Laura Cavandoli e i consiglieri regionali del Carroccio Fabio Rainieri, vicepresidente dell’Assemblea legislativa, ed Emiliano Occhi hanno rilanciato l’annuncio del ministero che ha ultimato i 7 decreti che finanziano le altrettante Autorità di Distretto. “E’ un impegno concreto – hanno sottolineato Rancan, Cavandoli, Rainieri e Occhi - per realizzare finalmente grandi opere di adduzione e trasporto dell’acqua e arginare l’emergenza idrica del nostro territorio che da troppo tempo è in attesa di una soluzione”.
I fondi stanziati dalla Regione per il comparto irriguo
La Regione ha già messo a bando 7 milioni di euro per invasi aziendali fino a 250mila metri cubi: con il nuovo Piano di Sviluppo Rurale 2023- 2027 sono previsti stanziamenti ad hoc per altri 20 milioni.
Poi ci sono altre risorse, tra fondi nazionali e regionali, in diretta gestione da parte dei Consorzi. Si tratta di più di 700 milioni di euro, con cui i Consorzi stanno realizzando lavori su tutto il territorio dell’Emilia-Romagna. E si tratta di lavori già in fase di realizzazione per il 70% di quanto previsto.
Per quanto riguarda il Piano di ammodernamento 2018-2020 delle strutture irrigue, sono previsti 250 milioni di euro di interventi, di cui molti in corso, con finanziamenti sia regionali che nazionali. Risorse, infine, anche dal Pnrr, con una previsione di lavori per 320 milioni di euro.
La Regione Emilia-Romagna con queste opere ha stimato di aumentare la capacità di stoccaggio d’acqua su tutto il territorio di circa 80 milioni di mq. lavorando su invasi, efficienza delle reti e della distribuzione dell’acqua, nuove condotte e rifacimento di quelle vecchie.
La progettazione dell’invaso in Val D’Enza si inserisce in uno studio più ampio, che prevede altri interventi propedeutici come il miglioramento dell’efficienza delle reti per ridurre dispersioni, il riutilizzo degli ex laghi Enel, il recupero di ex cave come bacini irrigui, la realizzazione della traversa di Cerezzola. Si sta pertanto portando avanti un piano organico sulla Val d’Enza tra Reggio Emilia e Parma.
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