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Il ministro Urso: "In Italia 16 materie prime sono critiche, riapriremo le miniere"

Il ministro Urso: "In Italia 16 materie prime sono critiche, riapriremo le miniere"

13 Luglio 2023, 15:07

L'Unione Europea ha definito 34 materie prime critiche, di cui 16 considerate anche strategiche per la loro rilevanza nella transizione ecologica e digitale, destinate all’aerospazio e alla difesa, alla produzione di batterie elettriche e pannelli solari, ma anche importanti per il divario fra offerta globale e domanda prevista» e in Italia «possediamo nel nostro paese 16 di queste 34 materie prime critiche indicate», ma queste «si trovano in miniere che sono state chiuse 30 anni fa». Lo afferma il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso.

«Occorre investire e riattivare queste potenzialità, riaprendo le miniere».  «Sono proprio questi 34 elementi chimici necessari per la produzione delle batterie per auto elettriche e centrali elettriche, tra fonti rinnovabili, pannelli solari, semiconduttori e dovranno affrancarsi dalla dipendenza estera», spiega il ministro. «La proposta di regolamento come noto si prefigge i seguenti gli obiettivi rafforzare la catena di valore delle materie prime critiche europee tutte le fasi estrazione, raffinazione, trasformazione, riciclaggio, diversificazione delle importazioni materie prime», per ridurre le dipendenze strategiche, continua Urso, «assicurando al contempo un livello elevato di protezione dell’ambiente, attraverso il miglioramento del loro circolarità e sostenibilità al fine di garantire che entro il 2030 e questo è il primo obiettivo, le capacità dell’unione per ciascuna materia prima strategica».

L'Unione Europea, tra gli obiettivi del regolamento, al 2030 «non dovrebbe dipendere per oltre il 65% da un unico paese terzo per quanto riguarda l’approvvigionamento di qualsiasi materia prima strategica», per non dipendere per oltre 65%, «non essere autonomi», precisa Urso, servono misure per rafforzare la catena del valore del materie prime critiche, «sostegno per l’accesso ai finanziamenti e tempi di autorizzazione semplificate più brevi: quando vi è un progetto strategico, vi è una corsia accelerata che dovrebbe portare a una tempistica di 24 mesi per estrazione e 12 mesi per i permessi di trattamento e riciclaggio. Un obiettivo molto importante se si pensa che oggi in Cina le autorizzazioni sono in tre mesi, in Europa ci vogliono 15 anni». 

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