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FUNERALE

Folla a Padova per l'addio a Giulia Cecchettin. Il padre: "La sua morte ci spinga a cambiare" - Foto

Zaia sui social: "Il Veneto dia un segnale corale contro la violenza di genere"

Questa mattina il funerale di Giulia Cecchettin a Padova: iniziati gli ingressi nella Basilica

05 Dicembre 2023, 08:44

E’ iniziato alle 8,30 l’ingresso delle persone accreditate al varco di polizia per i funerali di Giulia Cecchettin, stamane nella chiesa di Santa Giustina, a Padova.Sono oltre 200 le persone tra polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia penitenziaria, unità speciali antiterrorismo e antisabotaggio che presidiano la zona esterna riservata. All’interno della Basilica vi sarà posto per poco meno di 1.200 persone. Le foto

Con l’arrivo del feretro, poco dopo le 11 sono iniziati i funerali di Giulia Cecchettin alla basilica di Santa Giustina a Padova. Il feretro è transitato nella navata accompagnato dal padre Gino, dal fratello e dalla nonna, assieme ad altri parenti. La sorella Elena è entrata invece da un lato, assieme a un’amica.

Il feretro bianco di Giulia Cecchettin, con le rose dello stesso colore posate sopra, è uscito dalla basilica di Santa Giustina di Padova alle 12.15, accompagnato dai familiari, con un fiocco rosso contro la violenza di genere appuntato sul cappotto, dai sacerdoti e dalle autorità.
Fuori, l’applauso degli oltre 8mila presenti, che hanno affollato il sagrato e Prato dalla Valle per portarle l’ultimo saluto, seguendo il funerale dai due maxi schermi. Grande la commozione delle persone che non hanno trattenuto lacrime dopo il discorso finale del padre Gino Cecchettin. Campanelli agitati e urla per "fare rumore". E poi un lunghissimo applauso e i cori "Giulia, Giulia". 

Il padre: "Addio Giulia, grazie per questi 22 anni". "La morte di Giulia ci spinga a cambiare" 
«Cara Giulia è il momento di lasciarti andare, salutaci la mamma. Impareremo a danzare sotto la pioggia. Grazie per questi 22 anni». Così Gino Cecchettin concludendo il suo messaggio durante i funerali della figlia.

«Che la memoria di Giulia ci ispiri a lavorare insieme contro la violenza, che la sua morte sia la spinta per cambiare». Questo l’auspicio di Gino Cecchettin durante il suo messaggio ai funerali della figlia Giulia vittima di femminicidio.
«Mia figlia Giulia era proprio come l’avete conosciuta, una giovane donna strapordinaria, allegra e vivace, mai sazia di imparare. Ha abbracciato la responsabilità della gestione familiare dopo la prematura perdita della sua amata mamma.», ha aggiunto. «Il femmincidio è spesso il risultato di una cultura che svaluta la vita donne, vittime di coloro che avrebbero dovuto amarle; invece sono state vessate, costrette a lunghi periodi di abusi, fino a perdere la loro libertà, prima di perdere anche la vita. Come può accadere tutto questo. Com'è può essere successo a Giulia ?». E’ la riflessione di Gino Cecchettin, durante il messaggio ai funerali della figlia. «Ci sono tante responsabilità - ha aggiunto - ma quella educativa coinvolge tutti. Mi rivolgo per primi agli uomini: per primi dobbiamo dimostrare di essere agenti di cambiamento, contro la violenza di genere»

Zaia sui social: "Il Veneto dia un segnale corale contro la violenza di genere"
«Oggi, nel giorno dei funerali di Giulia Cecchettin, chiedo all’intero Veneto un segnale corale, forte e chiaro, contro la violenza di genere». Lo scrive sui social il Presidente della regione Luca Zaia.
«Una giornata che diventi indelebile, che segni il passo perché fatti come questo possano non ripetersi più. Lo dobbiamo a Giulia, nel cui ricordo - e nel ricordo di tutte le donne uccise senza un perché - continueremo a lavorare stretti gli uni agli altri - aggiunge - nel combattere la violenza di genere».
Per Zaia «serve un segnale forte, anche dal punto di vista simbolico: indossiamo tutti un nastrino rosso, ed esponiamo fiocchi rossi alle porte e alle finestre. Chiedo anche alle attività economiche di osservare, durante le esequie alle ore 11, un momento di pausa nelle attività. L’auspicio è che da questa tragedia nasca un movimento che con voce alta, corale, forte, esprima ogni giorno al mondo - conclude - un messaggio contro la violenza sulle donne». 

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