Il caso
Foto d'archivio
Non passa in Veneto la legge di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito. Il voto della norma, proposta dall’associazione Coscioni, non ha passato i primi due dei 5 articoli complessivi, che richiedevano il sì della maggioranza assoluta. Il secondo, in particolare, è un articolo fondamentale della legge, per cui il presidente Roberto Ciambebetti ha proposto il rinvio in commissione, che è stata poi approvata dall’assemblea.
La discussione e il voto hanno visto la spaccatura del centrodestra, con Fdi e Fi contrari, il presidente Luca Zaia e parte della Lega favorevoli, come le opposizioni. Sia il primo che il secondo articolo hanno in particolare ottenuto 25 voti favorevoli, 22 contrari, un astenuto e un consigliere assente.
Il presidente Ciambetti, dopo una breve riunione dell’ufficio legislativo del Consiglio, ha quindi messo ai voti il rinvio in Commissione del testo, approvato con 38 sì e 13 assenti. Il progetto di legge, ha spiegato Ciambetti, diventerà «ordinario" e non avrà i tempi contingentati, come invece prevede lo Statuto a proposito delle proposte di iniziativa popolare.
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