medio oriente
- Il Ministero della Sanità della Striscia di Gaza, sotto il governo di Hamas, ha annunciato un nuovo bilancio di 41.586 morti nel territorio palestinese dall’inizio della guerra con Israele, quasi un anno fa.
Almeno 52 persone sono state uccise nelle ultime 48 ore, ha affermato in un comunicato, aggiungendo che 96.210 persone sono state ferite nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra, il 7 ottobre.
Hezbollah non conferma la morte del suo leader Nasrallah, annunciata, invece, dall’esercito israeliano. Lo riporta l’Agenzia France-Presse, citando fonti vicine al gruppo.
Il movimento sciita ribadisce tuttavia di non essere riuscito a contattare il suo leader Hassan Nasrallah da ieri sera: «I contatti con Hassan Nasrallah sono stati persi venerdì sera», ha detto la stessa fonte.
Ma notizie diverse arrivano dall'intelligence israeliana.
E’ morto sotto le bombe, come le migliaia di vittime degli innumerevoli attentati che aveva personalmente ordinato Hasan Nasrallah, il 64enne leader delle milizie libanesi degli Hezbollah, braccio operativo grondante di sangue assieme ad Hamas, del regime islamico dell’Iran. Pianificato nei dettagli e portato a termine con micidiali ordigni in grado di penetrare a grandi profondità nei bunker corazzati sotterranei e sprigionare un’onda esplosiva che scatena temperature termiche superiori a quelle necessarie per la fusione dell’acciaio, il blitz dell’intelligence israeliana ha sorpreso Nasrallah nei bunker segreti ritenuti invulnerabili scavati nelle viscere del sottosuolo del quartier generale Hezbollah alla periferia di Beirut e non ha lasciato scampo alla guida suprema delle milizie filo iraniane.
Precedendo le rappresaglie a colpi di attentati e bombardamenti missilistici contro il territorio di Israele programmate per l'intervento a Gaza dopo le stragi compite da Hamas, l'intelligence di Gerusalemme ha stroncato definitivamente la minaccia rappresentata da Nasrallah. La decapitazione della milizia Hezbollah segue di alcune settimane l’eliminazione a Teheran del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, e la successiva probabile soppressione del capo operativo a Gaza del gruppo terroristico, Yahya Sinwar. E’ la conferma della risoluta determinazione di Israele di colpire inesorabilmente capi e gregari dei gruppi terroristici che attaccano le comunità ebraiche. Oltre ad evidenziare il notevole potenziale militare, sottolineata dalle sorprendenti capacità dell’intelligence di intervenire direttamente sui dispositivi elettronici del fondamentalismo islamico, la rapida sequenza con la quale é stata azzerato il vertice dei gruppi filo iraniani in Libano e a Gaza fa preventivare analoghi interventi contro gli Houthi yemeniti e successivamente contro lo stesso regime iraniano, considerato l'epicentro ideologico, il finanziatore e l’organizzatore del terrorismo internazionale. Non più occhio per occhio, ma direttamente la decapitazione sistematica del fondamentalismo.
La guida suprema dell’Iran Ali Khamenei è stato trasferito in un luogo definito di «alta sicurezza» . Lo riferisce Ynet aggiungendo che Teheran è in continuo contatto con Hezbollah, in Libano, e con gli altri alleati della regione per decidere le prossime mosse dopo l'uccisione di Hasan Nasrallah, annunciata dall’Idf.
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