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L’inchiesta

Caporalato tra Reggio e Modena, un arresto e 7 indagati: laboratori tessili sotto sequestro e multe per quasi mezzo milione di euro

Blitz nei laboratori tessili, emersi 21 lavoratori in nero

I frequentatori del 26° corso superiore di stato maggiore interforze ha visito il comando provinciale dei carabinieri e il reparto investigazioni scientifiche

23 Ottobre 2024, 12:26

 Un arresto, sette persone denunciate, 21 lavoratori in nero, laboratori tessili sotto sequestro e multe per quasi mezzo milione di euro. È l’esito di un’operazione contro il caporalato tra le province di Reggio Emilia e Modena, nel settore manifatturiero e del confezionamento di capi di abbigliamento.
L’inchiesta - coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia guidata dal procuratore capo Calogero Gaetano Paci - è stata condotta dai carabinieri, il comando per la tutela del lavoro, nucleo ispettorato del lavoro di Reggio Emilia, insieme ai militari del comando provinciale di Reggio Emilia, al personale dell’ispettorato territoriale del Lavoro di Reggio Emilia, nucleo carabinieri ispettorato del lavoro e Itl di Modena, accompagnati da mediatori culturali dell’Oim, l'organizzazione internazionale per le migrazioni e personale del progetto «Common Groud» del Comune di Reggio Emilia.
Sono stati perquisiti e sequestrati sette laboratori tessili a Reggio Emilia, nella Bassa Reggiana e nel modenese, tutti gestiti da cittadini cinesi. Sono emerse gravi forme di sfruttamento delle condizioni lavorative nonché violazioni in materie di salute e sicurezza (privi del piano antincendio, di primo soccorso e di evacuazione d’emergenza) oltre che di condizioni precarie e degradanti degli alloggi. Sono state vagliate le posizioni di 101 lavoratori di cui ben 21 impiegati in nero, dei quali sette - tutti cinesi - senza permesso di soggiorno e dunque irregolari sul territorio. Sono state elevate sanzioni amministrative per oltre 100.000 euro complessivi e ammende per 300.000 euro. (ANSA).

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