WASHINGTON
Il gigante dei social media Meta ha annunciato una significativa riduzione delle sue politiche di moderazione dei contenuti, inclusa la cessazione del suo programma di fact-checking di terze parti negli Stati Uniti. "Ci libereremo dei fact-checker e li sostituiremo con note della comunità simili a X (ex Twitter), a partire dagli Stati Uniti", ha affermato il fondatore e Ceo di Meta Mark Zuckerberg in un post sui social media. Una svolta che i media legano alla nuova amministrazione Trump.
Un’addetta stampa di Meta conferma, su richiesta dell’Ansa, che «per ora» la fine del programma fact-checking si intende «solo per gli Stati Uniti». Nell’Ue, dunque, al momento non ci sarà un passaggio alle «note della comunità» sulla scia di quanto già fatto da X.
«I fact checker - ha spiegato Zuckerberg in un video che annuncia la svolta - sono stati troppo politicamente di parte e hanno distrutto più fiducia di quanta ne abbiano creata». «Quello che è iniziato come un movimento per essere più inclusivi è stato sempre più utilizzato per mettere a tacere le opinioni ed escludere le persone con idee diverse, ed è andato troppo oltre», ha proseguito. Zuckerberg, tuttavia, ha riconosciuto che il «compromesso» nella nuova politica di Meta potrà comportare che sulla piattaforma appariranno più contenuti dannosi.
Il neo-nominato chief of global affairs di Meta Joel Kaplan, uomo vicino ai repubblicani, ha detto a Fox che le partnership di Meta con fact checker di terze parti erano «ben intenzionate all’inizio, ma c'è stato semplicemente troppo pregiudizio politico in ciò che scelgono di verificare e come». Nel nuovo cda è entrato un altro esponente di destra, Dana White, patron della Ultimate Fighting Championship (Ufc) che organizza eventi di arti marziali miste e storico alleato di Donald Trump.
Accuse all'Unione europea
«Lavoreremo col presidente Trump per respingere i governi di tutto il mondo che se la prendono con le società americane e premono per una censura maggiore»: lo afferma il ceo di Meta Mark Zuckerberg in un video in cui annuncia lo stop al fact-checking, accusando tra l’altro l'Europa di avere «un sempre crescente numero di leggi che istituzionalizzano la censura e rendono più difficile realizzare qualsiasi innovazione lì». Zuckerberg accusa anche l'amministrazione Biden di pressioni per la censura.
Gli elogi di Trump e Musk
«Cool», «figo». Così Elon Musk ha commentato in un post l’annuncio che Meta ha eliminato i fact-checkers dalle sue piattaforme. Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha commentato: «Penso che Meta abbia fatto molta strada, l’uomo (Zuckerberg, ndr) è impressionante».
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