Garlasco
Una rilettura scientifica di tutti i reperti che sono a disposizione. E’ quanto intende fare la difesa di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l’omicidio della sua fidanzata Chiara Poggi, nell’ambito della nuova indagine della Procura di Pavia sul delitto di Garlasco, e nella quale è indagato, in concorso con altre persone, Andrea Sempio, amico del fratello della vittima.
Come ha spiegato l’avvocato Antonio De Rensis, «vorremmo fare una rivisitazione, a livello scientifico, di tutto. Anche delle impronte dei piedi», trovate all’epoca sulla scena del crimine, «come quella parziale del numero 36/37, che si ritiene femminile, in quanto pensiamo che con le nuove tecniche si possa arrivare a un esito».
L’ipotesi su cui stanno lavorando inquirenti e investigatori, e che è condivisa dai legali di Stasi, è che l'omicidio sia stato commesso da più persone. (ANSA).
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