ROMA
(ANSA) - ROMA, 19 SET - A quarant'anni dall'assassinio di Giancarlo Siani, il giornalista del Mattino ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985 a soli 26 anni, Combo International in collaborazione con Rai Documentari portano in televisione un grande racconto civile: "Quaranta anni senza Giancarlo Siani", in onda martedì 23 settembre - giorno dell'anniversario del delitto - in prima serata su Rai3. Il documentario, della durata di 90 minuti, è scritto da Pietro Perone e Filippo Soldi (che ne firma anche la regia) con la partecipazione di Toni Servillo, chiamato a dare voce alla memoria e alle parole di Siani, leggendo alcuni stralci dei suoi articoli agli studenti del liceo napoletano Giovanbattista Vico, la scuola frequentata da Siani. Il racconto ripercorre le ultime ore del giovane cronista e gli anni di depistaggi e silenzi che seguirono al suo omicidio. Un delitto che per otto anni rimase senza giustizia, fino a quando un gruppo di giovani magistrati, poliziotti e giornalisti - il cosiddetto "Pool Siani" - contribuì a riaprire le indagini, a fare emergere la verità e a consegnare mandanti e killer alla giustizia. Attraverso testimonianze dell'ex fidanzata, Chiara Grattoni, del fratello di Giancarlo, Paolo Siani, di Armando D'Alterio, il magistrato che indagò, del vicequestore Bruno Rinaldi, all'epoca capo della squadra Mobile di Napoli, dei tre giornalisti del Mattino incaricati dall'allora direttore Sergio Zavoli e dal suo vice, Paolo Graldi, di condurre una lunga inchiesta, il documentario restituisce la forza civile di una generazione che non si arrese all'oblio. "Raccontare Giancarlo significa raccontare un'idea di giornalismo e di cittadinanza attiva che resta attuale. A quarant'anni dalla sua morte, la sua sete di verità continua a parlare ai ragazzi di oggi", spiega Perone che recentemente ha anche pubblicato un libro: "Giancarlo Siani. Terra nemica" Edizioni San Paolo. Prodotto da Combo International in collaborazione con Rai Documentari, il film vuole essere insieme memoria e monito: la storia di un cronista "abusivo", senza contratto né tutele, che con lucidità e passione seppe raccontare le trame tra politica e camorra a Torre Annunziata e Castellammare, pagando con la vita la sua indipendenza. La messa in onda del 23 settembre si inserisce nelle iniziative promosse dalla Fondazione Giancarlo Siani, dal Mattino e dalle istituzioni cittadine. (ANSA).
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