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TORINO

Coordinamento Torino per Gaza, abbiamo manifestato in 30.000

"Il genocidio si ferma solo bloccando la filiera bellica"

Coordinamento Torino per Gaza, abbiamo manifestato in 30.000

21 Settembre 2025, 11:18

(ANSA) - TORINO, 21 SET - "30.000 persone hanno invaso le strade di Torino arrivando da ogni angolo della regione: Verbania, Forno Canavese, Val Susa, Pinerolo, Ivrea, Cuneo, Orbassano, Alessandria, Biella, Collegno, Novara, Mondovì, Vercelli, Asti, solo per citare alcuni dei territori presenti". A sottolinearlo è il Coordinamento Torino per Gaza, dopo la manifestazione regionale di ieri in città. "L'affluenza alla manifestazione - viene aggiunto - ha dimostrato la lontananza abissale che c'è tra le persone e la politica di palazzo: solo pochi giorni fa, infatti, i consiglieri regionali che almeno in teoria avrebbero il mandato di rappresentarci, hanno votato contrariamente la proposta di discussione della mozione per lo stop agli accordi economici, di ricerca e diplomatici con il regime israeliano". "È anche in Piemonte e in Italia - sostiene il Coordinamento - che si alimenta il genocidio, attraverso l'economia di guerra e la politica corrotta dagli interessi sionisti. Il popolo palestinese paga con il sangue, perché si oppone a un sistema marcio che vorrebbe realizzare il progetto della "grande Israele" nella propria terra e rendere loro servi nelle proprie case. Non siamo noi a liberare la Palestina, ma è la Palestina a liberare noi con il suo esempio di resistenza. Noi non mettiamo a critica il governo Netanyahu, noi vogliamo farla finita con il sionismo e la sua sanguinaria arroganza". "La manifestazione - viene evidenziato - si è conclusa con un collegamento dalla Flotilla, che ci ha ricordato che la vera forza di questa importante missione civile verso Gaza è il supporto che il suo equipaggio di terra, di cui anche noi facciamo parte, gli dimostra attraverso queste piazze, ricordandoci la centralità dello sciopero generale di lunedì 22 settembre a cui sarà indispensabile aderire in massa. Il genocidio si ferma solo bloccando la filiera bellica che lo sostiene, se non saranno i nostri governi a farlo, dovremo pensarci noi". (ANSA).

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