TORINO
(ANSA) - TORINO, 21 SET - "Agenti di polizia della Questura di Torino costretti a 21 ore di servizio continuative, dopo che un volo charter, con a bordo 40 nigeriani destinati al rimpatrio, è stato costretto a tornare indietro per il divieto dell'Algeria di sorvolare i suoi cieli". A denunciare i fatti di ieri, è Eugenio Bravo, segretario generale provinciale del sindacato di polizia Siulp, che parla di "assurdità e gravità di quanto accaduto in occasione del volo charter congiunto organizzato dall'Italia insieme a Belgio, Cipro e Svizzera per il rimpatrio di quaranta cittadini nigeriani 29 provenienti dall'Italia e 11 dagli altri paesi europei". Il volo era partito regolarmente dall'aeroporto di Roma, ma è stato costretto a invertire la rotta a causa del diniego di sorvolo da parte delle autorità algerine. Così tutti i migranti sono rientrati in Italia e ricondotti nel Cpr di Gradisca d'Isonzo. "Un fallimento totale - dice Bravo - un dietro-front non solo incomprensibile ma anche imbarazzante per il nostro Paese. "Ma ciò che è altresì inaccettabile e che, a fronte di un episodio così grave, l'amministrazione abbia pensato di trattenere per un'intera notte il personale di polizia di scorta in aeroporto, forse per paura di spendere dei soldi o forse per la ormai assidua litania di risparmiare ad ogni costo, totalmente incurante della stanchezza degli operatori, continua. Gli agenti di scorta italiani, tra questi quelli della questura torinese sono rimasti, spiega il Siulp "in servizio di vigilanza agli stranieri da rimpatriare per oltre 21 ore consecutive, dalle 7 del mattino alle 4.15 della notte seguente, confortati con una cena alle 11 di sera da un panino e una bottiglietta d'acqua compensata solo alle 3.30 sul volo di ritorno per Gradisca". "Si spera che il diniego dell'Algeria non sia il segnale di una compromissione degli accordi bilaterali, considerata la loro importanza per garantire l'efficacia delle procedure di rimpatrio", conclude il Siulp. (ANSA).
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