ROMA
(ANSA) - ROMA, 24 SET - L'Unicef Italia e l'Associazione Nazionale Magistrati hanno firmato a Roma, nell'aula Giallombardo in Corte di Cassazione, un accordo di collaborazione, della durata di 3 anni, per adottare azioni concrete in favore dell'infanzia e dell'adolescenza, iniziando con una campagna di raccolta fondi a favore dei bambini di Gaza. Alla firma erano presenti il presidente dell'UnicefF Italia Nicola Graziano e il presidente dell'Anm Cesare Parodi. "Il nostro impegno associativo - ha detto il presidente dell'Anm - è legato anche al valore della tutela dei più fragili. Lo rinnoviamo con convinzione grazie a questa intesa con Unicef Italia che ci permette di dare un contributo concreto ai minori, a partire dal progetto importantissimo per sostenere i bambini di Gaza. Ma andremo oltre, perché questa intesa ci permetterà di portare avanti iniziative per promuovere i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza anche nel nostro Paese". Per il presidente dell'Unicef "alla base di questo importante accordo c'è il riconoscimento dell'alto valore della conoscenza e della promozione dei principi sanciti dalla Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza come strumento per orientare le scelte individuali e le politiche sociali". Tra gli obiettivi dell'accordo: promuovere una raccolta di fondi tra i magistrati italiani da destinare alle attività di assistenza sociosanitarie, di contrasto alla malnutrizione e di supporto psicosociale, a favore di bambini e adolescenti della Striscia di Gaza; promuovere attività formative e culturali per accrescere la sensibilizzazione delle giurisdizioni italiane, degli amministratori pubblici, delle autorità politiche e della comunità nazionale, sulle forme di tutela dei minorenni e di sostegno alle famiglie; portare avanti iniziative di interventi socioculturali di promozione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza nelle strutture carcerarie minorili; promuovere iniziative volte a coinvolgere attivamente bambine, bambini e adolescenti nelle decisioni che li riguardano, promuovendone l'ascolto e il rispetto delle opinioni e iniziative di genitorialità responsiva a favore dei figli dei genitori che operano nel campo della giustizia, promuovendo i Baby Pit Stop; organizzare interventi nelle scuole italiane. (ANSA).
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