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ROMA

Fine vita, appello di Ada malata di Sla 'attesa è altra tortura'

Videomessaggio della donna 44enne, Ass.Coscioni 'basta indugi'

Fine vita, appello di Ada malata di Sla 'attesa è altra tortura'

04 Ottobre 2025, 10:48

(ANSA) - ROMA, 04 OTT - "Politici, medici, giudici, guardatemi negli occhi: ogni attesa imposta è una tortura in più": dopo il diniego da parte della Asl alla sua richiesta di accesso al 'suicidio assistito', - Ada (prima conosciuta come Coletta) - è in attesa degli esiti delle nuove visite mediche. Il tema del Fine vita intanto tornerà a breve in Corte Costituzionale per l'ottava volta. Al centro la discriminazione subita dai malati "colpiti da una interpretazione restrittiva sul requisito della dipendenza da trattamenti di sostegno vitale". Lo rende noto in un comunicato l'Associazione 'Luca Coscioni', facendo riferimento al videomessaggio di Ada del quale informa un articolo su 'La Stampa' di oggi. "Aveva scelto il nome 'Coletta' per raccontare la sua storia senza rivelare la propria identità, ma ora Ada, 44enne campana, ha deciso - spiega la nota - di uscire dall'anonimato, raccontando la propria situazione in un video. A leggere le sue parole la sorella Celeste poiché Ada, colpita dalla Sla diagnosticata lo scorso anno, non riesce più a parlare". "In meno di 8 mesi la malattia mi ha consumata. Con una violenza fulminea mi ha tolto le mani, le gambe, la parola. La vita è una cosa meravigliosa finché la si può vivere e io l'ho fatto. Ho vissuto con ardore gioie e dolori, e ho sempre combattuto per quello in cui credo, come la libertà di scelta. Mi sono rivolta alla mia Asl, coinvolgendo anche il tribunale, chiedendo ora quella libertà per me stessa: poter scegliere una vita dignitosa e una morte serena, vicino alla mia famiglia, nel mio Paese, quando la mia condizione diventerà definitivamente insopportabile. Ho intenzione di combattere per questo diritto finché ne avrò le forze. Ma quanto è crudele dover sprecare le ultime forze per una guerra?", chiede Ada nella sua testimonianza in video. Ada, infatti, dopo aver ricevuto dalla propria azienda sanitaria il diniego al suicidio assistito, ha dovuto presentare, tramite il collegio legale coordinato dall'avvocata Filomena Gallo, segretaria nazionale dell'Associazione 'Luca Coscioni', un ricorso d'urgenza al tribunale di Napoli, a seguito dell'opposizione al diniego, visto che l'azienda sanitaria non dava seguito alle richieste. Durante l'udienza con l'azienda sanitaria si è concordata una nuova valutazione delle condizioni di Ada. Le visite sono state effettuate e ora è in attesa degli esiti. (ANSA).

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