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BOLOGNA

Uno Bianca, 35 anni fa la morte in strada di Primo Zecchi

Questa mattina in via Zanardi la commemorazione

Uno Bianca, 35 anni fa la morte in strada di Primo Zecchi

06 Ottobre 2025, 17:18

(ANSA) - BOLOGNA, 06 OTT - "Questo, per me, è un giorno molto doloroso. In questo momento stanno chiedendo di uscire al carcere. Fabio Savi ha chiesto di andare a lavorare fuori, ma il magistrato gli ha detto di no e questo mi ha un po' confortata. E' stato proprio lui, con due colpi alla testa, a uccidere mio marito, poteva risparmiarlo. Se anche mio marito aveva preso il numero di targa, cosa c'entrava? La loro auto era rubata". A 35 anni dalla morte di Primo Zecchi, pensionato bolognese, testimone di una rapina e ucciso il 6 ottobre 1990 dalla banda della Uno bianca in via Zanardi 328, a ricordarlo è la moglie Rosanna, per 26 anni presidente dell'Associazione familiari delle vittime. Questa mattina si è svolta la cerimonia di commemorazione alla presenza anche del prefetto e del questore. "Mio marito era così - prosegue Zecchi - non poteva vedere le ingiustizie e aiutava sempre gli altri Sono tutti ancora socialmente pericolosi: devono stare in carcere". Tra i presenti, per rendere omaggio al pensionato, freddato in strada dal gruppo criminale che, fra il 1987 e il 1994 uccise 24 persone e ne ferì decine, anche l'attuale presidente dell'associazione dei familiari. "I criminali che hanno ucciso Zecchi portavano la divisa, hanno sfruttato e tremendamente infangato la divisa - aggiunge Alberto Capolungo - lui è stato l'opposto: un cittadino comunque che ha reagito a una ingiustizia. La sua reazione gli è costata la vita". (ANSA).

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