Sigilli al Caffè Greco, chiude a Roma lo storico locale

Chiude il Caffè Greco. Dopo un lungo braccio di ferro legale sono stati messi si sigilli al locale storico di via Condotti e le chiavi sono state date alla proprietà, ovvero l’ospedale Israelitico. Prima della chiusura erano stati sequestrate 300 opere, tra quadri, sculture e preziosi oggetti di antiquariato. Una sottrazione dettata dal fatto che la proprietà, a detta dell’accusa, aveva rimossi dalla collocazione originale gli oggetti in violazione della 'stretta pertinenzialità rispetto agli ambienti dell’immobile storico ove erano allocati e da questo inamovibilì. Da qui ne è nata un’indagine che si è aggiunta al corposo fascicolo giudiziario relativo al noto locale.
Il contenzioso tra la proprietà dell’immobile e i gestori della caffetteria andava avanti dal 2017: scaduto il contratto d’affitto l’ospedale Israelitico ha avanzato il diritto di rientrare in possesso dei locali. Dopo una battaglia di carte bollate la Cassazione ha confermato la disdetta del contratto. Dopo più rinvii oggi lo sfratto è stato eseguito.
Si chiude così il sipario su uno dei locali storici della capitale. Simbolo dei caffè del '700, dunque ritrovo di artisti e intellettuali e fucina di idee e scuole di pensiero, il Caffè Greco è uno dei bar più antichi di Italia con il Florian di Venezia. La storica caffetteria, inaugurata in pieno Illuminismo, ha annoverato clienti illustri come Charles Baudeleire, Antonio Canova, James Joyce, Gioacchino Rossini ma anche Sophia Loren, Renato Guttuso e Federico Fellini.
Per la proprietà la storia del celebre locale non si chiude e hanno manifestato l’intenzione di riaprire: 'assoluta priorità sarà riaprire il Caffè Greco - spiega il commissario straordinario dell’ospedale Israelitico Leozappa - inizieremo i lavori quanto prima e daremo attuazione al piano di concordato'.