MILANO
Anche grazie al monopattino che guidava è stato riconosciuto un diciannovenne che a Milano ha abusato di due ragazzine.
In un caso è stato provvidenziale l’arrivo di una condomina per evitare che la violenza fosse portata a compimento; quel 19enne ecuadoriano - poi arrestato dai carabinieri di Porta Monforte - infatti, dopo aver seguito una ragazza di 15 anni dalla stazione della metro di Crescenzago in monopattino, aveva aspettato che aprisse la porta dell’edificio in cui vive, era salito per le scale per aggredirla. «Sei troppo bella», le aveva detto. All’arrivo della condomina, con un bambino piccolo la ragazza aveva urlato: «Mi sta stuprando». Lui aveva cercato di giustificarsi dicendo che era il suo fidanzato ma la donna non gli aveva naturalmente creduto e aveva cercato di colpirlo con uno schiaffo, così il ragazzo era fuggito. La quindicenne ne aveva fatto una descrizione chiara: alto circa 160 centimetri corporatura robusta, carnagione olivastra, di nazionalità sudamericana, indossava dei vestiti larghi ed aveva soprattutto un monopattino elettrico di colore nero. In audizione protetta aveva confermato le sue dichiarazioni precedenti.
Per i carabinieri è stata anche importante la raccolta e analisi delle immagini delle telecamere, dopo aver sentito i testimoni. Da alcune telecamere, si notava che la giovane si avviava verso la sua abitazione, venendo costantemente seguita, a debita distanza, dal ragazzo a bordo del monopattino nero. Nell’ultimo appostamento lo si notava con un cappellino da baseball e una maglietta bianca. Era il 12 agosto.
In settembre un altra denuncia: alla Stazione Carabinieri di Cassina dè Pecchi. Questa volta una ragazza di 16 anni aveva riferito che lo stesso giorno alle 18 e 50 circa, aveva preso la metropolitana M,2 in direzione Bussero dalla stazione di Gorgonzola, dove era salito un ragazzo con un monopattino elettrico che aveva iniziato a guardarla insistentemente. La ragazza era scesa, come il giovane uomo, ed era uscita dalla stazione. Era entrata nel garage del suo condominio e percorrendo la scala per salire a casa. E’ stato in quel momento che si è sentita toccare dal diciannovenne che le ha proposto 20 euro per una prestazione sessuale. Lei ha urlato, l’ha messo in fuga ed è anche riuscita a scattargli due foto da dietro. La discesa dal treno della vittima e dell’aggressore era stata immortalata dalle telecamere di Atm.
IL 12 ottobre 2025, infine un uomo aveva contattato le forze dell’ordine per raccontare di aver notato che la figlia era seguita da uno sconosciuto poi identificato dalle forze dell’ordine: il 19enne ecuadoriano. Lui aveva raccontato di voler andare a casa di un amico ma di aver sbagliato strada. Al padre della minore che gli chiedeva spiegazioni, non richiesto, aveva detto di non aver toccato la figlia. Quindi grazie all’analisi di telecamere e celle telefoniche, le particolarità del suo monopattino, il cappellino e i vestiti (trovati poi a casa del ragazzo), i carabinieri dopo il riconoscimento fotografico da parte delle vittime lo hanno arrestato. Si trova ora ai domiciliari.
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