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Mainetti ricorda Aldo Moro "Ci educava al senso dello Stato"

Mainetti ricorda Aldo Moro "Ci educava al senso dello Stato"

23 Settembre 2025, 13:43

ROMA (ITALPRESS) - "Ho avuto la fortuna di essere stato suo allievo durante gli anni universitari, iscritto alla Facoltà di Scienze Politiche della Sapienza di Roma, dove il Professor Moro era docente di Istituzioni di Diritto e Procedura Penale, materia del mio corso di studi. Ho inoltre avuto l'onore di discutere con lui la mia tesi di laurea, intitolata 'Le immunità del Capo dello Stato'. L'università non era per me un semplice esamificio, ma un luogo di crescita e confronto, e le lezioni del Professor Moro rappresentavano un'esperienza unica. Ricordo perfettamente quando venni a conoscenza che il ministro degli Esteri teneva regolarmente lezione: da quel momento non persi più un incontro. In aula lo chiamavamo 'Presidente' perché aveva già ricoperto la carica di Presidente del Consiglio. Era una figura autorevole e rispettata, ma capace di dialogare con tutti, attento alle domande degli studenti, sempre disponibile a un confronto sereno e costruttivo. Infatti, ricordo che ci soffermavamo a parlare con lui dopo le lezioni e colpiva, in particolare, la sua generosità nell'ascolto. Per lui i giovani erano il termometro della società". Lo ha dichiarato Valter Mainetti, Presidente di Società per le Condotte d'Acqua 1880, in ricordo della nascita di Aldo Moro, avvenuta il 23 settembre 1916. Oggi lo statista avrebbe compiuto 109 anni. "Aldo Moro - continua - è stato un personaggio di primo piano, fondamentale per la storia di quel periodo e un modello di integrità per le future generazioni. Aveva un innato senso della mediazione, credeva profondamente che il dialogo e la ricerca di un punto di incontro fossero la strada per il progresso della democrazia. Il suo progetto del compromesso storico rappresentava, per lui, il modo per superare le rigidità del cosiddetto 'bicameralismo perfetto' e aprire il sistema politico italiano a nuove possibilità di equilibrio e responsabilità condivisa. Moro riteneva che il superamento delle divisioni potesse consentire al Paese di affrontare con maggiore forza le sfide del suo tempo. Il suo insegnamento andava ben oltre i confini accademici: ci educava al senso dello Stato, al rispetto delle istituzioni, al valore della partecipazione democratica e della responsabilità personale". Per Mainetti "la sua tragica scomparsa per mano delle Brigate Rosse nel 1978 ha segnato profondamente la storia del nostro Paese, privandoci di una guida morale e politica di straordinario spessore. Oggi, nel giorno in cui ne ricordiamo la nascita, il mio pensiero va al Professore, allo statista e all'uomo che ha lasciato un segno profondo non solo nella Repubblica, ma anche nella vita di tanti suoi allievi, tra cui il sottoscritto. Il suo ricordo - conclude - il suo esempio e i suoi insegnamenti restano vivi nella memoria di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e ascoltarlo". - news in collaborazione con ItalCommunications - - foto ufficio stampa ItalCommunications - (ITALPRESS). fsc/com 23-Set-25 13:38

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