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Lettere al direttore

Traffico davanti a scuola

di Alessandro Silecchia

13 Marzo 2022, 08:51

Egregio direttore,
vorrei portare alla luce un problema quotidiano che i residenti di via Argonne a Parma sono costretti a vivere.
Ogni mattina, nella fascia oraria tra le 8:00 e le 8:30, la via diventa ostaggio dei genitori che accompagnano i propri figli presso la scuola primaria Corazza.
Pur di risparmiare ai poveri bimbi (sicuramente a loro e nona sé stessi) la fatica di camminare, i genitori parcheggiano in modo da bloccare non solo le auto dei residenti (inclusi i passi carrabili) ma anche i bus, mezzi che dovrebbero essere la prima scelta di tutti visto l'eccellente servizio del comune di Parma per le scuole.
Tutto questo accade con l'enorme, comodo e gratuito parcheggio del palazzetto dello sport a 250 metri di camminata di distanza; sarebbe infatti ideale far parcheggiare lì i genitori e permettergli in tutta calma e sicurezza di accompagnare a piedi i figli a scuola per poi andare a riprendere la propria autovettura.
Tutto ciò infatti si tramuta anche in problemi di sicurezza:
molti bambini vengono infatti «scaricati» al volo davanti alla scuola, aprono gli sportelli delle auto senza guardare e si fiondano di corsa verso la scuola a volte senza la diretta assistenza dei genitori.
Nel frattempo, in via Silvio Pellico, due efficientissimi vigili urbani permettono in sicurezza l'attraversamento delle strisce pedonali per chi proviene proprio dal parcheggio del palazzetto.
Beffa finale: molti dei genitori, dopo aver accompagnato i propri figli fin oltre il cancello della scuola, si soffermano bellamente a chiacchierare noncuranti delle loro scintillanti autovetture, comode e statiche, ad ingombrare il passaggio di chi dovrebbe andare a lavorare, colpevole del fatto di aver scelto come luogo di residenza un tranquillo quartiere residenziale.
E molto spesso rispondono scocciati quando gli viene cortesemente chiesto di spostarsi per far passare i residenti in trepidante attesa, difendendosi con lo scocciato grido di battaglia «eh ma sono stato qui fermo solo per pochi minuti, cosa le costa aspettare».
Mi chiedo: come è possibile che in una città che impugna continuamente la bandiera della «mobilità sostenibile» a proprio motto, in cui vengono nominati fior fiori di mobility manager, dove si realizzano km e km di piste ciclabili, dove esistono da anni efficientissimi servizi di navette bus che accompagnano i bimbi a scuola, dove l'amore e la cura sostenibile dell'ambiente sono obiettivi primari, non si possano «sensibilizzare» o incentivare (o al più obbligare) i genitori a utilizzare un comodo parcheggio a pochi metri dalla scuola, prendersi 5 minuti in più in modo per poter accompagnare i figli a piedi a scuola senza lanciarli come sacchi di patate dalle auto parcheggiate per la fretta?
E farlo in sicurezza, sicurezza di tutti: dei bimbi in primis e di chi da lì è obbligato a transitare poiché ci abita.
Eppure non sembra qualcosa di irraggiungibile o impossibile.
Sarebbe anche un ottimo strumento educativo per questi bimbi, che comincerebbero immediatamente a comprendere cosa significa volere bene alla propria città e quindi all'ambiente, e un bel ripasso sul cosa significhi essere un adulto responsabile e consapevole del mondo che ci circonda.
Le uniche famiglie rispettose ed educate sono quelle che noi volgarmente chiameremmo «straniere»; sono infatti gli unici che si recano a piedi in prossimità della scuola lasciando la macchina lontana così da non ingorgare la strada (perlomeno per la mia limitata esperienza di 4 anni di residenza).
La città di Parma è così attenta all'ambiente e alla mobilità sostenibile da aver portato il bollo di auto amica dell'ambiente (che permette la circolazione in ztl di veicoli ecologici) da 15 euro a 50 euro, «incentivando» davvero l'uso di un'auto ecologica;
è vero, è una spesa irrisoria da sostenere nel corso di un anno solare ed è anche vero che magari serve per incentivare l'uso di mezzi pubblici o delle biciclette, ma fa ben capire che è facile utilizzare mobilità e ambiente come bandiera politica e che è altrettanto facile perdersi in un bicchiere d'acqua, sbagliando le più semplici attuazioni di iniziative in questo ambito.
 Parma, 10 marzo

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