Lettera al Direttore
Signor direttore,
da qualche giorno a seguito del trasferimento dell'ex terrorista Cesare Battisti dal carcere di Ferrara a quello di Parma e alla «declassificazione» a detenuto comune, passando dall'alta alla media sicurezza, si è creato un dibattito per lo più alimentato da chi non conosce la normativa relativa all'esecuzione delle pene. Già in campagna elettorale avevamo notato che quasi nessun candidato aveva parlato della situazione a dir poco disumana di molte carceri italiane e della necessità di una riforma davvero riabilitativa affinché gli istituti di pena non ci restituiscano delinquenti più incattiviti di prima. Tutto ciò, comunque, non riguarda Battisti perché egli è stato condannato all'ergastolo e quella è la pena che deve scontare. Durante il periodo elettorale sarebbe stato fortemente impopolare per i politici parlare di temi che vedono l'opinione pubblica spaccata in due, tra chi vorrebbe che le chiavi delle celle fossero buttate nei pozzi e chi sostiene che bisogna «investire» sui detenuti. Sono ancora troppo flebili le voci di quelle associazioni che da anni si battono per una pena più dignitosa affinché si raggiunga una vera e propria pacificazione sociale. Fa bene Cavalieri, il garante regionale dei detenuti, ad andare a far visita a questi nuovi «illustri arrivi», e a puntualizzare che i trasferimenti e i declassamenti sono disciplinati da una normativa che prevede un esame attento e scrupoloso della storia carceraria di ogni detenuto.
Pertanto, prima di polemizzare si rivolge l'invito a tutti a conoscere meglio la legislazione, semmai anche collaborando con una delle varie realtà di volontariato che a Parma operano nel carcere di via Burla. Il volontariato è in questo caso un'occasione speciale per erudirsi, e per iniziare con i carcerati un percorso che porti ad una giusta e sana rieducazione.
Raffaele Crispo
Elvis Ronzoni
Parma, 1 ottobre
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata