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lettere al direttore

Pasticceria Torino, ricordi e amarezza 

di Goffredo Gazzani

03 Gennaio 2025, 10:13

Gentile direttore,
se c'è una cosa che , anche se reggiano, abitante a Parma da tanti anni e che mi ha lasciato un amaro nel profondo è vedere quella saracinesca della pasticceria Torino abbassata in una via Garibaldi che sta perdendo pezzi e vede chiudere quel ritrovo in cui Parma  si identificava, anche in un piccolo spazio, ma grande per significato, con il suo messaggio di passato ducale.
Un posto dove aldilà dell'appartenenza sociale, delle possibilità economiche non distingueva i «loggionisti» dalla «platea» o dai possessori dei «palchi privati» del teatro Regio, il luogo dove si riconoscevano i parmigiani, in uno spazio patrimonio della memoria, del suo vivere, del piacere condiviso e tutti sullo stesso piano nel momento di gustare una pasta, un caffè o acquistare la torta Duchessa
Penso che per una città perdere spazi così importanti incidono su quel sentimento, quel modo di essere, che io da non parmigiano ho sempre guardato con simpatia. 
In questi giorni sicuramente, come me, si passa davanti a quella pasticceria e si dà uno sguardo accompagnato da un pensiero, da un ricordo di un buon giorno dato dalle due gentili signore dietro al banco e da quello veloce, passeggero e indaffarato del signor Gian Luca.

Parma, 31 dicembre 

 

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