Droga: prevenzione e riduzione del danno?

Caro direttore,
leggo la lettera al giornale dell’esimio Pastarini, il quale, come suo costume, bacchetta chi non la pensa come lui. Nel contenuto della sua lettera infatti, stigmatizza l’assenza al convegno sulle dipendenze di chi ha, a suo dire, polemizzato contro la pratica di distribuzione delle pipe per il crack da parte di enti pubblici.

Forse quelli che non sono d’accordo su un certo approccio avevano qualcosa di meglio da fare che partecipare ad un “convegno” schierato, autoreferenziale, autocelebrativo, e senza alcun contraddittorio tra i relatori.

E forse chi non la pensava come i partecipanti ha capito che “polemizzare” con chi ha un certo tipo di visione ha come sola utilità quella di impiegare male il proprio tempo.

O forse ancora, più banalmente, non ha saputo dell’evento, dato che, forse, la notizia dello stesso è circolata solo in certi ambienti, agevolando, forse, l’autoincensazione con l’assenza di uditori non allineati.

Se si riferisce al mio caso poi, lo scopo della lettera che ho scritto molti giorni fa, non era fare polemica , ma, per meglio comprendere in fenomeno, avere informazioni e risposte a precise domande. Risposte ed informazioni che, come da facile profezia, non sono giunte. E che, chi di dovere, è ancora in tempo a dare a me, così come ai lettori del giornale. 

Droga: prevenzione e riduzione del danno