Gli autobus per Moletolo

Egregio direttore,
chiedo ancora una volta «ospitalità» al nostro giornale, nella speranza che la mia «voce», e quella degli altri abitanti di via Moletolo, giunga agli amministratori della nostra città.
Mi ero già rivolto a Loro tramite il giornale, con lettera pubblicata in data 24 luglio 2025, sperando in una risposta che manifestasse maggiore attenzione alle problematiche di questa zona della città, inspiegabilmente esclusa dal servizio urbano.
Mi rivolgo ancora una volta, tramite il nostro giornale, al signor sindaco ed all’assessore ai Trasporti, dicendo loro che questa situazione non ci soddisfa e che, anzi, offende la nostra intelligenza e ci porta a pensare che gli abitanti di questa zona della città, come dicevo nella mia lettera di cui sopra, siano considerati «figli di un dio minore» ovvero «figli di nessuno» e perciò dovrebbero accontentarsi di quello che «passa il convento».
Ricordo che nel quartiere Moletolo abitano lavoratori, pensionati e studenti ai quali non è consentito aspettare le periodiche rottamazioni delle cartelle esattoriali: ciò che dobbiamo al fisco, ci viene trattenuto direttamente in busta paga o sulle pensioni, perciò qualche attenzione in più - trattandosi di un servizio che ovvierebbe a tante criticità su cui, prima o poi, si dovrà «fare i conti» - vorremmo averla.
Ciò premesso, ho letto sul giornale che è stata ripristinata la linea 15 in via Milano, dopo le proteste degli abitanti di zona.
Mi auguro che manifestino la medesima sensibilità per gli abitanti di strada Moletolo e che, pertanto, prendano in considerazione di modificare il percorso della linea 15 che all’altezza del Circolo Inzani prosegue poche centinaia di metri (fino al distributore di benzina), tagliando di netto strada Moletolo-»allungandolo» fino in via Busani ove l’autobus, per dimensioni, può agevolmente compiere ogni tipo di manovra, dotando così, il quartiere, di un servizio essenziale...
Qualche giorno fa, peraltro, è accaduto che un autobus della linea 15 avesse erroneamente imboccato strada Moletolo anzichè proseguire verso il distributore di benzina.
Io, nell’occasione, ero in macchina; mi sono fermato perchè ho notato la difficoltà dell’autista a risolvere il problema e l’ho invitato a seguirmi fino in via Busani, dove, senza alcuna difficoltà, è tornato in via Europa.
Concludo facendo osservare che io sono un vecchio autista della Tep. Quando sono entrato in azienda, nel 1973, andavamo nei paesi limitrofi con autobus che non erano i gioiellini di oggi e percorrevamo strade che, in molti casi, ancora oggi sono rimaste uguali vedi Cervara, Ravadese, Panocchia ecc.
Nemmeno il fatto che via Moletolo sia una strada stretta, potrebbe essere un valido motivo contrario ad un riscontro positivo, dato che, da sempre, è una strada a doppio senso di circolazione non inibita alla circolazione anche di mezzi pesanti e frequentata da pedoni che non possono servirsi di mezzi pubblici.
Motivo, quest'ultimo, per cui, strada Moletolo, peraltro, andrebbe messa almeno in sicurezza, dotandola di marciapiedi protetti ed illuminazione adeguata: lo spazio non manca e sarebbe sufficiente coprire i fossi laterali alla strada come è stato fatto in situazioni analoghe in città.
Concludo, sperando che chi di dovere rivaluti la questione.

Parma, 27 dicembre