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Elenoire Casalegno si racconta: "Ho posato due volte per Playboy"

28 Settembre 2017, 11:22

«Ho posato per la copertina di Playboy due volte: la prima avevo 20 anni e la seconda è stato sei anni fa. Ma non ho mai conosciuto il simpatico e allegro Hugh Hefner, di cui apprezzavo l’arte di provocare». Così Elenoire Casalegno, una tra le tante "conigliette" italiane di Playboy, apparsa senza veli sulla copertina della rivista erotica fondata a Chicago nel 1953 da Hugh Hefner, morto a 91 anni, per due volte, coperta solo da giarrettiere e coulotte di seta la prima volta e da calze a rete la seconda.
«Il suo Playboy - aggiunge al telefono con l'agenzia Ansa la conduttrice del programma Il pranzo della Domenica, che riprenderà a novembre su Canale 5 con l’ingresso dello chef stellato Davide Scabin - non è mai stato per me un giornale volgare. Hefner lo ha usato per trasformare il costume dei bigotti anni Cinquanta, periodo in cui la sessualità era vissuta solo come peccato, oscenità, e non con la libertà che abbiamo oggi. Hefner ha lasciato un segno trasformando il costume e dando contenuti colti al suo magazine. Non dimentichiamo che ha intervistato Fidel Castro e Marlon Brando e tra le prime conigliette c'era Marilyn Monroe. Ma si è anche divertito molto, infatti è morto a 91 anni».
Il primo numero italiano di Playboy è arrivato solo nel novembre 1972. In copertina, una donna di colore, per quei tempi immagine d’avanguardia. All’interno racconti di Nabokov, Bradbury e Italo Calvino. Il primo direttore responsabile è stato Furio Lettich (Ansa, La Gazzetta dello Sport, Il Giorno, Rai), mentre come direttore editoriale c'era Oreste del Buono, scrittore, giornalista, traduttore, critico letterario italiano, direttore per oltre dieci anni anche di «Linus». Le vendite di Playboy in Italia triplicarono tra la fine degli anni 70 e l'inizio degli 80, quando la rivista divenne sempre più popolare: dal marzo '74 infatti a Del Buono subentrò Paolo Mosca (rimarrà fino a Marzo 1979, prima di lasciare a Luigi Reggi) ch, come lui stesso spiegò in un editoriale, diede il via all’operazione «Play e Boy dei paesi tuoi». Una dopo l’altra si spogliarono tutte le attrici sexy della commedia italiana: da Gloria Guida ad Edwige Fenech, da Barbara Bouchet a Pamela Prati, da Jenny Tamburi a Nadia Cassini, tutte attrici che rappresentavano il sogno erotico dell’italiano medio. Nude su Playboy anche stelline del piccolo schermo che affiancavano Pippo Baudo e Mike Bongiorno: Tiziana Pini, Alida Chelli, Elisabetta Virgili. Senza veli anche Ilona Staller, alias «Cicciolina», Pamela Prati, Nastassja Kinski. E’ questo in Italia il momento storico clou del magazine maschile per eccellenza, prima che i competitor degli anni '80 e Internet poi ne decretino l’inevitabile declino. «Playboy» chiude nel dicembre 2003 e resta nel limbo per cinque anni. Alla fine del 2008 Play Media Company rilancia la rivista in Italia con un nuovo numero 1. Caterina Murino è la prima girl di una cover tutta particolare e sulla rivista tornano firme prestigiose come quelle di Francesco Alberoni, Massimo Cirri, Andrea G. Pinketts, Umberto Smaila. Playboy mantiene la vocazione "italiana" grazie a bellezze moderne come Melissa Satta, Belen, Melita Toniolo, Cristina Dal Basso. Ultime Playmate famose anche Eva Riccobono su Playboy Italia del marzo 2009 e Bianca Balti su Playboy Francia Giugno/Luglio 2009.
Altra storia in America dove nel giugno scorso Playboy ha messo in copertina sette Playmate iconiche, protagoniste tra gli anni '70 e '90, che si si sono fatte coraggiosamente immortalare dai fotografi Ben Miller e Ryan Lowry, 30 anni dopo, nella versione attuale impietosamente affiancata a quella vintage. 

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