Lo chiama "Quel "maledetto" 5 Maggio 1969", Mariella. Che quasi mezzo secolo porta nel cuore i "ricordi terribili e tristissimi" di quel giorno in cui perse il suo "piccolo grande eroe". "Il VOSTRO EROE", ricorda ai parmigiani. Lo fa pubblicando sulla pagina facebook "Sei di Parma se..." la foto-simbolo di quella vicenda: la piccola folla radunata mestamente sull'argine della Parma all’altezza dell’allora ponte Bottego (oggi ponte delle Nazioni).
E' in quel punto che alle 7,50 di lunedì 5 maggio 1969 Giovanni Frizzi, 64 anni, s'era fermato a pescare. In un primo momento si era messo sulla sponda sinistra del torrente. Poi, forse perché i pesci non sembravano voler abboccare, aveva deciso di spostarsi sull'altro versante. Aveva attraversato il letto del torrente in un punto a ridosso delle arcate del ponte, dove le acque erano poco profonde, ma giunto dall’altra parte non riuscì a risalire sulla ripida sponda e fu costretto a tornare indietro. Ma perse l'equilibrio e finì in un «fondone». Invano, un altro pescatore cercò di salvarlo: ormai l’uomo era in balia della corrente. Ci provò Antonio, coi suoi 17 anni e la valigia ancora "fresca": a Parma era arrivato solo tre mesi prima, per lavoro. Non ci pensò un attimo, e corse ad aiutare uno sconosciuto. Ma, forse per un malore, anche lui fu trascinato nelle profondità del torrente. Entrambi furono recuperati, ormai senza vita, dai vigili del fuoco, accorsi insieme ai volontari della Croce Rossa e ad altre forze dell’ordine.
"Qui da Matera lo vidi partire con la valigia, con il sorriso e un bacione sulla guancia - ricorda la sorella - "Mariellina vado a Parma perché lì c'è pronto già il mio lavoro, è una città più grande di qui, sai ?? Non piangere che poi ti porto un bellissimo regalo". Che non arrivò mai. Arrivò invece una bara, e un dolore che non si spegne. "Dal cielo lui sarebbe felice se oggi e ogni tanto anche VOI PARMIGIANI andaste a porgere una rosa e rivolgeste una piccola preghiera".
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