IL TEST
Renault di esperienza del giovane mondo elettrico ne ha già da vendere. Dieci anni di modelli elettrici, 400mila pezzi venduti, con autentiche reginette della spina come Zoe e Twingo a guidare le classifiche di vendita (ancora smilze, è vero, ma in forte crescita. Ecco che la casa francese sfodera la Megane totalmente elettrica (con l'altra sul mercato condivide solo parte del nome, quello completo è Megane E-Tech): motore di seconda generazione con due livelli di potenza per autonomie rispettivamente di 300 e 470 km, almeno sulla carta.
Megane nasce elettrica sul nuovo pianale dell'Alleanza che per ora condivide con Nissan Ariya: il primo effetto è quello di batterie limitate ad appena undici centimetri di altezza che si traducono in una guida senza rollio e con una deriva contenuta, che per un'elettrica è già un successo.
Non solo, il passo allungato a 268 cm significa grande vivibilità a bordo, sia davanti che dietro. In 4 metri e 20 Megane concentra un look molto moderno e pulito, senza acuti ma quasi un classico contemporaneo. All'interno (nelle edizioni al top) il dashboard a L rovesciata è il centro di controllo della vettura: tablet verticale ben visibile, display pulito, forse un po' troppa roba sul volante fra tasti e leve (compresa quella del cambio, sulla destra).
Il gruppo motopropulsore di cui è dotata Mègane E-Tech Electric è completamente nuovo e pesa appena 145 kg trasmissione inclusa, il 10% in meno rispetto a Zoe. Due livelli di prestazioni, 96 kW (130 Cv) con 250 Nm di coppia e 160 kW (218 Cv) con 300 Nm. Due le batterie previste, da 40 kWh per 300 km di autonomia e 60 kWh fino a 470 km (valori omologazione Wltp) e tre i livelli - Equilibre, Techno, Iconic - con un listino che parte da 37.100 euro e si spinge a 47.700.
Abbiamo guidato la versione Iconic con 60 kWh e l'autonomia reale - includendo città, autostrada e montagna - supera abbondantemente i 300 km. L'inserimento in curva è molto buono, la visibilità anteriore pure, il curise control "contestuale" un grande aiuto nella gestione delle rotonde (e non è che uno dei 26 sistemi Adas a bordo). Ma il protagonista di Megane è Google: Maps, Assistant, Play, c'è tutto il mondo Google nella consolle. Ed è un po' come sentirsi a casa.
Qualche problemino, semmai, lo dà la visibilità posteriore: i poggiatesta sono ingombranti e l'alternativa del video proiettato sullo specchietto crea qualche problema di riflessi. Ma al primo esame Megane è promossa.
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