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Il test

È sempre la mitica Mini. Ma Electric

La versione elettrica è sfiziosa, ha un grande scatto ma poca autonomia. Perfetta in città

È sempre la mitica Mini. Ma Electric

di Lorenzo Centenari

18 Dicembre 2022, 22:23

Per chi, del sound in accelerazione e del piacere di cambiare marcia, non può ancora fare a meno, c’è sempre lei, Mini John Cooper Works: in fase di acquisto, risparmi anche qualche migliaio di euro.

Per chi, invece, al feeling di guida Mini (e a performance di tutto rispetto) vorrebbe associare un comfort superiore, inoltre solo raramente si avventura fuori dall’anello delle tangenziali, Mini Electric (o Mini Cooper SE che dir si voglia) è una scelta sostenibile, oltre che chic.

Perché al semaforo, a una JCW «vecchia maniera» la Mini ad «emissioni zero» tiene testa (in modalità Sport, 184 Cv e scatto 0-100 km/h in 7,3 secondi), almeno nei primi 50 metri. E quando mente e spirito chiedono più relax, l’elettrico - si sa - non ha rivali. In fondo, a bordo vivi l’esperienza Mini in ogni minimo particolare, dalla posizione bassa «go-kart style» a tutte le funzioni di infotainment. Spazio, se si viaggia in quattro, non ne avanza. In cambio, quel display frontale «scorniciato» e il solito navigatore tondo a centro plancia, ce li ha solo lei.

L’indipendenza dalle fonti di energia è il tasto dolente: batterie da 32,6 kWh promettono un’autonomia di 234 km ma tradiscono la promessa, alzando bandiera bianca ben prima di quota 200. Trucchi di sopravvivenza? Premere il tasto «Green+», ma la decelerazione rigenerativa è fastidiosa.

In compenso, la ricarica è «veloce» (poco più di mezzora da colonnine da 50 kW). Con 37.650 euro (Essential) incentivi esclusi, hai l’utilitaria più sfiziosa che ci sia per affrontare… Mini-viaggi.

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