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Un tempo dicevi Volvo e pensavi automaticamente alla V70. Altri tempi: andavano di moda i diesel e le wagon. Da un po' di anni la bandiera della Casa svedese fa rima con 90: e se finora la sigla iniziale era XC, in piena transizione elettrica è bene affiancare anche la EX (e l'anno prossimo pure la ES, ovvero la berlina...).
Volvo risolve brillantemente il dilemma di quale versione scegliere per la propria ammiraglia - la cui attuale generazione ha già venduto 1 milione di pezzi - mettendo sul tavolo due Suv sette posti, uno per chi è già pronto a viaggiare confidando solo sulle batterie (EX90) e uno per chi si sente più tranquillo se sotto il cofano stantuffano ancora dei cilindri, pur se elettrificati (plug-in o mild hybrid).
Così simili e così diverse, le due 90 nascono su piattaforme differenti, hanno look che divergono (in particolare i gruppi ottici posteriori) ma hanno in comune le solite grandi qualità di Volvo, sia quelle antiche - a cominciare dalla sicurezza declinata in ogni Adas immaginabile - sia quelle più avanzate, come lo screen touch centrale verticale con Google, veloce, intuitivo e intelligente, da cui si domina il mondo della comunicazione seguendo la logica già inaugurata con successo con la "piccola" EX30, che - per inciso - è la elettrica più venduta in Italia dopo Tesla.
Le generazioni di XC90 sono longeve (la prima era del 2002, la seconda del 2015...) e il look resta indiscutibilmente Volvo con un levigato minimalismo scandinavo che fa indossare con molta eleganza i quasi 5 metri di lunghezza. Il menù dei contenuti è molto ricco, impossibile elencare tutto: limitiamoci ai sette posti, a un impianto audio eccellente (Bowers & Wilkins, 25 atoparlanti), un intelligente tunnel centrale, l'utilizzo di materiali riciclati e bio per gli interni, radar e camera frontale che vigilano su tutto ciò che si avvicina all'auto, compresi pedoni e animali.
Per chi non se la sente ancora di viaggiare in elettrico (nonostante gli oltre 600 km di autonomia dichiarati...) ci sono in alternativa il T8 plug-in hybrid e il mild hybrid B5 da 250 CV, entrambi capaci di ridurre del 15% emissioni e consumi.
La produzione inizierà a novembre, prime consegne a gennaio. Interessante mettere a confronto i listini, in linea con la generazione precedente (questione di poche centinaia di euro che a questo livello sono ininfluenti): la soprpresa è che l'elettrico non costa di più, anzi. La versione di ingresso della EX90 con 279 Cv è a 85.250 euro (si arriva fino a 107.250 con 517 Cv, autonomie tra 575 e 614 km) mentre la Phev parte da 93.400 (fino a 101.000). La mild hybrid da 250 Cv ha un range da 81.200 a 90.000 euro a seconda delle versioni.
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