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IL TEST

Fate largo, c'è Bigster. Come va il nuovo Suv di Dacia

Tanto spazio, listino imbattibile e la carta del bifuel Gpl

Fate largo, c'è Bigster

di Lorenzo Centenari

29 Marzo 2025, 17:52

Solo una Duster grande o, piuttosto, una «Gran Duster»? Dacia Bigster è al centro dell’attenzione: il suo design semplice ma moderno, il rapporto qualità prezzo pressoché imbattibile, le nuove motorizzazioni ibride, comprese una full hybrid e un’inedita versione bifuel a Gpl (e pazienza per il Diesel).

Il primo test drive ha l’obiettivo di verificare se Bigster sia davvero un’alternativa concreta ai Suv di segmento C oggi più diffusi. Spoiler: per gran parte dei clienti, la risposta è sì.

Con una lunghezza di 4,57 metri e una fiancata a mezza via tra Suv e station wagon «all terrain», Bigster si distingue essenzialmente da sorella Duster per dimensioni maggiori (+23 cm) e un bagagliaio record: da 546 litri di minima (+150 litri su Duster) a 1.937 litri abbattendo gli schienali posteriori, frazionati 40:20:40 (ottima notizia per i carichi passanti). Senso pratico: ci siamo.

L’estetica richiama il dna Dacia, con linee robuste (le protezioni tinte all’origine) e dettagli moderni (i fari a Led). Anche all’interno, Bigster «copia» Duster: la plancia verticale, il cruscotto digitale e il display da 10,1 pollici (ambedue sin dalla base Essential), il volante coi pratici «satelliti», i comodi sedili in tessuto riciclato. La maggiore digitalizzazione di serie e soluzioni comfort a pagamento come il tunnel centrale rialzato con vano refrigerato trasmettono in ogni caso un feeling di accoglienza superiore e di relax anche sulle lunghe distanze. L’unico limite? L’uso di alcune plastiche economiche: Dacia non è più un brand «low cost», ma anche il «value for money» impone piccoli compromessi.

Guidiamo Bigster Hybrid 155, col nuovo 1,8 benzina aspirato abbinato a un’unità elettrica e a cambio automatico multi-mode senza frizione: una sorta di «upgrade» del noto 1.6 full hybrid che equipaggia Duster, e del quale ricalca un’esperienza di guida molto «elettrificata» (in città, viaggi a 4 cilindri spento per gran parte del percorso), quindi consumi molto contenuti, intorno ai 5,0 l/100 km. Non è un motore sportivo: l’erogazione di coppia non è immediata in fase di sorpasso, richiedendo un’accelerazione decisa.

Il mild hybrid 140 con motore 1.2 turbo, anche nella inedita variante bi-fuel benzina-Gpl (non ancora ordinabile), suona forse come la scelta più equilibrata, benché disponibile solo con cambio manuale a 6 rapporti. A sua volta, il 1.2 mild hybrid con 4x4 (e 130 Cv) è destinato a chi cerca maggiore… versatilità.

Il listino parte da 24.800 euro per le versioni ibride «soft» e sale fino a 29.300 euro per la full hybrid, oltrepassando quota 30.000 euro in caso di allestimenti top di gamma (Journey ed Extreme): il differenziale con la concorrenza resta in ogni caso di parecchie migliaia di euro. E a un primo approccio a caldo, Bigster è qualcosa in più che non una semplice Duster «coda lunga»: ha la sua identità visiva e funzionale, e un prezzo sempre molto appetitoso.

Un altro caso scuola? Il porte aperte è il 10-11 maggio: sarà l’occasione per farsi la propria idea.

L'identikit
Dacia Bigster Hybrid 155
Dimensioni lunghezza 4.570 mm, larghezza 1.810, altezza 1.710, passo 2.700
Bagagliaio 546-1.912 litri
Motore 4 cil. 1,8 litri benzina full hybrid, 155 Cv, 205 Nm
Prestazioni 0-100 km/h in 9”7, vel. max. 180 km/h
Consumi 4,6-4,7 l/100 km (ciclo combinato WLTP)
Emissioni CO2 104-107 g/km
Prezzo da 29.300 euro (Expression)

CI PIACE
Spazio per bagagli e passeggeri, equipaggiamento di serie completo, motorizzazioni ibride efficienti
NON CI PIACE
Bassa qualità di alcune plastiche, assenza cambio automatico su motori mild hybrid

© Riproduzione riservata

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