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Esperienze

Uno scettro per la musica

Presto disponibile, renderà protagonisti i visitatori. Alla Casa del Suono una nuova tecnologia interattiva

Uno scettro per la musica

di Laura Ruggiero

06 Dicembre 2024, 16:37

Nella Casa del Suono, a inizio 2025, arriverà un oggetto destinato a rivoluzionare l’esperienza dell’ascolto: lo scettro sonoro. Con un semplice gesto, il suono si sposta, cambia timbro, prende nuove forme.  Non è magia, ma tecnologia d’avanguardia che rende il suono non solo ascoltabile, ma plasmabile. 

Lo scettro sonoro, realizzato da Neurodive, è stato presentato  in anteprima alla Casa del Suono. «È un prototipo  – spiega Francesco Claudio Marai, co-fondatore di Neurodive –  che entrerà a far parte del percorso espositivo della Casa del Suono all’inizio dell’anno prossimo. Questo oggetto aggiunge un elemento interattivo al lampadario sonoro già presente, permettendo ai visitatori di potervi interagire».

La Casa del Suono è stata una delle prime al mondo, e la prima in Europa, a integrare la Wave Field Synthesis, tecnologia presente nel lampadario sonoro al centro del museo. Con  lo scettro sonoro, questa innovazione diventa ancora più  coinvolgente.

«La Casa del Suono è stata pioniera nell’adozione di questa tecnologia –  dice Alessandro Rastelli, cofondatore di Neurodive –  Il progetto è nato un anno fa con l’intento di aggiungere un elemento che rendesse più facile comprendere il funzionamento della Wave Field Synthesis, una tecnologia che crea sorgenti sonore virtuali in movimento sopra l’ascoltatore. Fino a ora, l’interazione era limitata a un ascolto passivo, ma con  lo scettro sonoro i visitatori diventano protagonisti».

 Questo grazie alla gestualità dello scettro sonoro, che può essere posizionato  nello spazio tridimensionale. Interagendo con gli oggetti sonori, il movimento dello scettro influisce sul suono in vari modi: avvicinandosi, allontanandosi, o  ruotando in senso orario o antiorario. È anche possibile modificarne il timbro, a seconda dell’interazione con lo scettro e con gli altri elementi  nell’ambiente.

«Sarà possibile – continua Rastelli – creare oggetti sonori che si muovono lungo traiettorie complesse nello spazio, o  oggetti che restano fermi. Non ci limitiamo a creare semplici paesaggi sonori interattivi, ma offriamo al visitatore l’opportunità di esplorare e interagire direttamente con gli elementi sonori, modificando la loro posizione, timbro e comportamento in base alla scena concepita».

Il progetto è stato realizzato in collaborazione con il Comune di Parma. «Sono molto felice di questo progetto – dice  il vicesindaco Lorenzo Lavagetto – Abbiamo riflettuto su come valorizzare ulteriormente questo museo straordinario. Abbiamo capito che l’interazione era la chiave: trasformare i visitatori in  protagonisti, avvicinandoli ancora di più alle tecnologie presenti».

Durante la presentazione,   i presenti hanno  potuto provare lo scettro sonoro e scoprire anche un elemento sonoro nascosto.

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