Sant'Ilario d'Enza
Dopo quattordici espulsioni dall’Italia - accumulate nel corso degli anni - arrivano le condanne per un cittadino albanese 38enne che, in occasione dell’ultimo arresto per rientro illegale sul territorio italiano, si era giustificato, davanti al Tribunale di Reggio Emilia, raccontando la storia d’amore che lo aveva spinto sistematicamente a violare la legge. Nel corso dell’ultima udienza - nell’agosto del 2019 - l’uomo aveva infatti spiegato che, nonostante le espulsioni, lui tornava sempre a Sant'Ilario, nel Reggiano, per stare con la sua compagna, peraltro bisognosa di assistenza.
Si era impegnato a regolarizzare la sua posizione riuscendo ad avere il permesso di soggiorno e a stabilirsi presso l’appartamento della compagna dove ieri è stato rintracciato e arrestato dai Carabinieri del paese che hanno dato esecuzione a un provvedimento di cumulo pene e contestuale ordine di carcerazione.
Il 38enne è stato raggiunto dai militari dovendo scontare 5 anni, 2 mesi e 28 giorni di reclusione in relazione a una decina di condanne comminategli dai Tribunali di Reggio Emilia, Genova, Bologna, Parma e in ultimo La Spezia il cui Ufficio Esecuzioni Penali della Procura ha rideterminato la pena complessiva che l'uomo doveva scontare emettendo provvedimento di cumulo pene relativamente a diverse condanne tra cui: 4 del Tribunale di Reggio Emilia per aver violato il rientro nel territorio italiano, una del Tribunale di Genova per il reato di tentato furto in concorso, una del Tribunale di Bologna per i reati di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e falsa attestazioni sula sua identità personale, una della Corte dell’Appello di Bologna per aver violato il divieto a rientrare nel territorio nazionale, una del Tribunale di Parma per aver violato il divieto a rientrare nel territorio nazionale e in ultima quella di La Spezia per tentato furto.
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