Il caso
Foto d'archivio
In concorso con un'altra persona, in corso di identificazione, avrebbero rubato 30 catalizzatori, apparecchi elettronici per un valore di circa 2.000 euro, nonché una borsa contenente 50 euro in contanti ed effetti personali, il tutto sottratto da un furgone in sosta. Al fine di garantirsi la fuga, ovvero impedire di essere inseguiti dal proprietario accortosi del furto, i due hanno perforato uno pneumatico del veicolo della vittima allontanandosi su un altro veicolo risultato rubato.
Per questi motivi con l’accusa di furto aggravato, danneggiamento, ricettazione, i Carabinieri della Stazione di San Polo d’Enza (RE) hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia, diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, un 19enne senza fissa dimora. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale. I fatti risalgono al 9 giugno scorso quando la titolare di una società di ricambi, che si occupa di commercio di rottami e rifiuti, in compagnia del marito partivano con un furgone aziendale per effettuare vari carichi di catalizzatori.
Arrivati a Canossa alle ore 10.40, parcheggiavano il furgone nel piazzale esterno di un’autodemolizione accorgendosi, poco dopo, che un’auto si era affiancata al furgone e che due uomini asportavano dal furgone: 30 catalizzatori, un i-pad aziendale, le chiavi dell’abitazione, dell’azienda e del magazzino, il portafoglio della vittima con 50 euro, un libretto di assegni, carte di credito e documenti personali. Dopo aver asportato il materiale, uno dei due uomini forava uno pneumatico del furgone per impedire al proprietario, accortosi del furto, di inseguirli. Quindi la fuga a bordo di un’auto. La vittima appurato il furto si recava dai carabinieri per raccontare il fatto. Dopo aver formalizzato la denuncia, i militari di San Polo d’Enza avviavano le indagini provvedendo subito, ad acquisire le immagini del sistema di videosorveglianza della ditta di rottamazione di Canossa, nei pressi della quale era avvenuto il furto, dalla visione delle quali i militari, riuscivano non solo a riscontrare quanto dichiarato in denuncia ma anche ad individuare uno dei due soggetti che aveva asportato il materiale, nonché l’autovettura in uso ai due uomini. Dopo aver ricostruito la dinamica dei fatti, venivano eseguiti accertamenti volti ad identificare gli autori partendo proprio dal veicolo dagli stessi utilizzati, che risultava rubato. A seguito delle indagini i carabinieri sampolesi hanno quindi acquisito a carico dell’odierno indagato, fra l’altro risultato essere gravato da numerosi precedenti di specie, elementi circa la sua presunta responsabilità in ordine ai reati contestati circostanza per cui l'uomo veniva denunciato alla Procura reggiana in relazione ai citati riferimenti normativi violati.
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