LUCA MOLINARI
«Centocinquanta detenuti malati sono in attesa di essere curati nel reparto di assistenza intensiva del carcere, perché tutti i posti disponibili, una trentina, sono occupati».
E’ una delle problematiche emerse ieri mattina durante l’incontro tra Mauro Palma, Garante nazionale delle persone detenute o private della libertà, i rappresentanti della camera penale Daniele Carra (presidente), Michele Cammarata (vicepresidente) e Monica Moschioni (responsabile dell’osservatorio carcere) e Roberto Cavalieri, Garante dei detenuti di Parma. Quest’ultimo ha annunciato che «a breve, l’ultimo piano del nuovo padiglione del carcere sarà dedicato ai detenuti positivi al Covid provenienti da tutte le carceri dell’Emilia Romagna e delle Marche».
Palma in questi giorni - assieme ai componenti del collegio Emilia Rossi e Daniela De Robert - ha effettuato un’ispezione al carcere di via Burla, al Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) di Mezzani, alle Rsa cittadine “I Tigli” e “Le Tamerici”, alla Questura, ai comandi dei Carabinieri di Parma, Piacenza, Fidenza. Gli esiti dell’ispezione saranno inviati entro trenta giorni alle realtà coinvolte e, assieme alle risposte ricevute, pubblicate sul sito del Garante.
«Il carcere di Parma è una struttura molto complessa – ha spiegato Palma – che deve fare i conti con un ingolfamento dei servizi di carattere sanitario». Nel carcere di via Burla infatti, sono stati trasferiti numerosi detenuti per essere presi incarico dal reparto di assistenza intensiva (ex centro clinico), pur essendo già in sofferenza, come sottolineato da Monia Moschini. «Serve anche una maggiore vicinanza agli operatori di Polizia Penitenziaria – ha aggiunto – molto accorti e sensibili, ma che non devono essere lasciati soli nelle difficoltà».
Quanto alla magistratura di sorveglianza «il numero di visite lascia molto a desiderare – ha osservato il Garante – Positiva invece l’attività della scuola in presenza interna al carcere». Daniele Carra, presidente della Camera Penale, ha sottolineato il valore dell’incontro con il Garante, «una figura istituzionale di grandissima importanza, che svolge una fondamentale opera di verifica». «Siamo allarmati per il sovraffollamento del carcere – ha proseguito Carra – e per le problematiche legate all’ambito sanitario».
La carenza di organico del tribunale di sorveglianza «crea una grave situazione di difficoltà. Le istanze dei detenuti vengono valutate con un ritardo che non è tollerabile».
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata