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Aperitivi 'affollati', Casa: 'Da oggi chi non rispetta le regole rischia di chiudere'

19 Maggio 2020, 11:40

 "Se sanzionano non va bene perché occorrerebbe più buon senso. Se non sanzionano non va bene perché occorrerebbe più severità. Io penso che, prima di dire quello che dovrebbero fare i vigili, bisognerebbe rispettare le leggi e le regole"., E' lo sfogo dell'assessore a Commercio e Sicurezza del Comune di Parma Cristiano Casa. La vicenda a cui si riferisce è quella che ha fatto anche il giro dei media nazionali: gli affollamenti in centro ieri all'ora dell'aperitivo, senza protezioni. La prima reazione era stata quella del sindaco Federico Pizzarotti: "O si cambia o torniamo da subito alla restrizioni".

 

"Nella giornata di ieri hanno aperto parecchie attività commerciali della città e, tra queste, anche pubblici esercizi abitualmente frequentati per aperitivi. Il Sindaco Pizzarotti, vedendo alcuni assembramenti davanti ad alcuni locali, ha apertamente denunciato la mancanza di responsabilità di esercenti e cittadini noncuranti delle misure di distanziamento. Da qui molti commenti positivi, ma anche persone che chiedevano dove fossero i vigili - ha spiegato Casa in un a nota - . Ebbene ieri la Polizia Locale ha controllato 97 attività commerciali. L’indirizzo che il sottoscritto, d’accordo col Sindaco, ha condiviso col Comandante Riva Cambrino è stato che nella prima giornata di riapertura gli agenti intervenissero per informare e dare spiegazioni rispetto a delle regolamentazioni spesso complicate da interpretare. Questo ci è stato chiesto dai titolari delle attività commerciali e da parte delle associazioni di categoria e abbiamo ritenuto giusto seguire questa direzione in un momento di grande difficoltà per tutti. Evidentemente da oggi verrà controllato il rispetto delle regole e chi, avute le opportune spiegazioni, non le rispetterà verrà sanzionato ed eventualmente chiuso. Ovviamente questo vale sia per i titolari delle attività commerciali ma anche per i loro clienti". Ma  - appunto - "bisognerebbe che per prima cosa i cittadini rispettassero le regole".

"A quelle persone che mi hanno scritto indispettite perché ho postato una foto di un assembramento al bar, rispondo - ha aggiunto il sindaco Pizzarotti -.Avrei voluto un anno diverso: eravamo (e siamo) Capitale Italiana della Cultura, quindi pensate a quanto potevamo guadagnarci in termini di immagine, bellezza, spensieratezza, libertà, gentilezza, turismo. Ma è andata così e nessuno può farci nulla. Rinasceremo, lo abbiamo sempre fatto e accadrà di nuovo. Ma dopo un marzo drammatico in cui le persone erano chiuse a casa, in cui assieme alle altre istituzioni ci si chiedeva come gestire le decine di salme che arrivavano tutti i giorni (perché lo spazio disponibile non era sufficiente per un numero così alto di morti, in un tempo così breve), spero si comprenda la rabbia di chi ha vissuto cose che non avrebbe mai voluto vivere nella sua vita. Chi perdeva un fratello, una sorella, la mamma o il papà mi scriveva per chiedermi di poter dare un ultimo saluto al proprio caro. Ero io, con tristezza ma con fermezza, a rispondere che non si poteva perché il rischio di contagio era ancora alto.Io c'ero in quei momenti, dovevano essere gestiti con determinazione ma la paura e la tristezza erano tante: un sindaco dovrebbe gestire la vita delle persone, non la morte. Non dimentichiamoci troppo presto di cosa è stato. Io ero lì e non me lo scorderò mai, nessuno è pronto per un fatto del genere. Nessuno. Perciò, se a volte mi si vede arrabbiato, si capisca che non voglio più tornare a quei difficili momenti. Abbiamo perso nostri concittadini, le morti sono state più del 150% in un solo mese. Farò di tutto per sostenere gli esercenti. Tutto il possibile a me a disposizione, tutti noi dobbiamo fare il possibile, perché voglio che sia una estate bellissima per chiunque. Ma non indietreggio di un solo millimetro: non voglio più tornare a quei momenti, che solo chi è stato sindaco o chi ha lavorato negli ospedali o nei servizi di pompe funebri può capire. Parma, al periodo di marzo, non ci torna più."

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