Nei giorni scorsi i militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Parma hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Gip Mattia Fiorentini, per una somma pari ad oltre 400.000 euro, a carico di una società parmense operante nel settore della produzione di salumi.
Il provvedimento costituisce l’esito di una lunga ed articolata indagine di polizia economico-finanziaria, diretta e coordinata dalla Procura nel settore dell’intermediazione illecita di manodopera.
In particolare, nel corso del 2018, era stata eseguita nei confronti della società, una verifica fiscale per gli anni d’imposta 2014, 2015, 2016 e 2017 rilevando la presenza di contratti di appalto non genuini con 5 società operanti a Reggio Emilia e Parma, stipulati con lo scopo di mascherare un’illecita somministrazione di manodopera per poter così ottenere un risparmio di IVA e IRAP. Nel contratto di appalto, infatti, il potere direttivo e l’organizzazione dei lavoratori e dei mezzi per l’esecuzione del contratto rimane in capo all’appaltatore che si assume il rischio di impresa.
I finanzieri, invece, nel corso dell’ispezione, avevano rilevato come i lavoratori delle società appaltatrici svolgessero quotidianamente, sin dal 2014, sulle linee di produzione della società ispezionata, prestazioni lavorative sotto il diretto controllo disciplinare e organizzativo del responsabile della produzione del salumificio, lavorando in totale promiscuità con i dipendenti dell’impresa.
Le fatture emesse per queste somministrazioni irregolari di manodopera, dissimulate da contratti d’appalto, sono qualitativamente false in quanto rappresentano una realtà economica diversa da quella effettivamente riscontrata. Il meccanismo fraudolento ha permesso al salumificio di ottenere un consistente vantaggio competitivo evadendo le imposte dovute. Infatti, nelle dichiarazioni annuali ai fini IVA e IRAP, la società ispezionata ha potuto indebitamente detrarre l’Imposta sul valore aggiunto, per un importo pari a euro 412.700, ed ha potuto omettere di dichiarare una base imponibile ai fini dell’Imposta regionale sulle attività produttive per un importo pari ad euro 1.878.309.
La Procura della Repubblica di Parma, che ha indagato il rappresentante legale della società per l’ipotesi di reato di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, ha avanzato la proposta di sequestro preventivo delle disponibilità finanziarie della società, richiesta accolta dal Gip.
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