In città 55 celebrazioni sono state rinviate a dopo l'estate o rimandate al 2021. I fidanzati: «Deve essere una festa. Non vogliamo che qualche invitato si ammali»
I matrimoni? Tanti rinvii al 2021 e qualche prenotazione per l’autunno. Il coronavirus ha rotto i piani di tante coppie parmigiane, che sognavano di pronunciare il fatidico «sì» nei mesi primaverili.
Soltanto nel periodo del lockdown – durante il quale non era possibile celebrare matrimoni se non in deroga (ossia per motivate urgenze) – a Parma sono stati annullati cinquantacinque matrimoni, gran parte dei quali rinviati a dopo l’estate o al prossimo anno. Anche chi aveva inizialmente pianificato di sposarsi nei prossimi mesi (maggio e giugno tradizionalmente sono due mesi molto gettonati assieme a settembre), in molti casi ha optato per posticipare al 2021, per non correre rischi e godersi la cerimonia senza patemi o restrizioni.
Quello del rinvio della cerimonia è un trend confermato anche dall’Ufficio per la pastorale della famiglia della diocesi e dalle singole parrocchie dove, in media, nove matrimoni su dieci siano stati posticipati al 2021.
«Nella nostra parrocchia – ribadisce don Demetrio Ferri, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale della Famiglia e parroco di Santa Maria del Rosario (via Isola) – il 90% dei matrimoni previsti nel corso di questo 2020 sono stati posticipati al 2021». Chi ha deciso di sposarsi in chiesa, inoltre, ha dovuto fare i conti anche con il rinvio e in molti casi la prosecuzione a distanza dei corsi prematrimoniali proposti in varie parrocchie della diocesi. Per non annullare i corsi, molte realtà hanno optato per le videoconferenze, cercando di andare incontro alle esigenze delle future coppie di sposi.
Francesca Predieri e Fabio Frattini hanno deciso, seppur a malincuore, di spostare al 2021 il proprio matrimonio. «Volevamo sposarci quest’anno – racconta Francesca – Fabio aveva chiesto la mia mano a mio padre malato (deceduto lo scorso 30 dicembre), mentre si trovava in ospedale e ora volevamo coronare il nostro sogno. Non vogliamo però rischiare che qualcuno dei nostri invitati possa ammalarsi di Covid e così abbiamo deciso di spostare in avanti il nostro matrimonio. La nuova data non l’abbiamo ancora stabilita, ma speriamo che la situazione si vada normalizzando e si possa trovare il più presto possibile il periodo giusto per coronare il nostro sogno».
Giulia e Alberto dovevano sposarsi il 20 giugno, ma hanno rimandato tutto al prossimo anno. «Verso fine marzo abbiamo capito che la situazione non si sarebbe risolta in breve tempo – raccontano –. Così inizialmente abbiamo deciso di posticipare al 5 settembre, poi al prossimo anno, perché non sappiamo quale sarà la situazione in autunno e rischieremmo di vivere con poca serenità e senza abbracci i nostri sì».
I due giovani hanno partecipato al corso prematrimoniale tenuto da don Demetrio. «Sarà lui a sposarci – confermano –. Ma lo faremo soltanto quando potremo vivere con gioia e tranquillità il nostro matrimonio». Anche Alice e Marco hanno spostato in avanti di un anno il proprio sposalizio. «Dovevamo sposarci in ottobre, ma la situazione è ancora troppo incerta su più fronti – sottolineano –. Abbiamo pensato che era poco sensato dover scegliere cinquanta invitati, far indossare le mascherine e stare distanziati in un giorno di festa e di gioia come quella di un matrimonio. E poi saranno presenti dei familiari immunodepressi e non vogliamo che rischino la loro vita per noi. Il matrimonio è un punto di arrivo e di partenza, ma deve essere un giorno di festa per tutti. Aspettare un anno non ci cambia la vita - assicura la futura coppia - ma può essere determinante per non infettare qualcuno dei nostri familiari».
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