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Mauro Coruzzi: 'Tra parenti riscoperti e un futuro giro in bici'

Mauro Coruzzi: 'Tra parenti riscoperti e un futuro giro in bici'

27 Marzo 2020, 09:50

Certo che siamo ben strani… Abbiamo passato chi giorni  o settimane se non  anni o decenni di «tran tran» senza troppe sorprese e poi, come triccheballacche con tamburello o petardi di Capodanno sparati male, il quarantenato deve vedersela e sentirsela con… e qui vien fuori il bello (si fa per dire) , con chi mai e poi mai pensavi ti avrebbe dato un colpo (di telefono), oltre a quelli che i colpi te li hanno fatti prendere, ma questa è tutta un’altra storia … 
Lista curiosa , dai parenti che non vedi da una vita e mezza e capisci che se si preoccupano di te e chiamano vuol dire che , si avranno più tempo per farlo, ma che almeno non son proprio degli «estranei», come mio cugino Gigetto, da qualche tempo pensionato, figlio di Bice sorella di Bianca, mia mamma, un gran simpaticone, ciclo amatore di quelli fissati con la bici, e che, mi racconta, ora che sta a casa, che dipinge le etichette, una per una, dei vini da collezione e mi spiega, che se ad es c’è una boccia di Tocai, lui disegna una donnina «pizzicata» da una manina, come fosse una vignetta della Domenica del Corriere del dopoguerra e mi dice «Ah… anch’io una volta Tocai ma son anni che non tocco più…». 
Gli ho promesso, ma non è la prima volta , che appena esco, una Parma-Tizzano in bici non ce la toglie nessuno, sempre che io ce la faccia, altrimenti vorrà dire che facciamo tappa prima al Pilastro di Langhirano, poi a Torrechiara, magari svicoliamo fuori percorso per Pannocchia e mal che vada, torniamo in città carichi, sotto le maglie da biciclettari della domenica, di cose buone da mangiare, di borracce non propriamente cariche di sali minerali e felici, si felici, perché quella strada lì che va su in Appennino la conosciamo bene, perché siamo nati in quella zona, tra  Langhirano e Felino, e le nostre mamme , esperte bicicliste anche in tempi di guerra, si farcivano di cibarie varie e , affrontando con tutta la malizia di cui erano capaci blocchi dei tedeschi, portavano da mangiare a Bruno, il loro fratello partigiano , e così per svariate volte, avanti e indrè… 
Oggi, come allora siamo in guerra, ma il nemico non ti fa posti di blocco , non ce l’hai davanti, anzi non sai proprio dov’è, ovunque e in nessun luogo, ma di sicuro, per combatterlo, abbiamo da tenere vivi e desti i nostri ricordi… Grazie Gigetto
 

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