Il caso
«Siamo in attesa che il Comune ci faccia qualche proposta per sostituire gli spazi per i corsi che ci sono venuti a mancare a causa della chiusura delle due vasche piccole dell'impianto di via Zarotto».
A parlare è Stefano Carbognani, direttore sportivo del Nuoto club 91, la storica e plurititolata società natatoria cittadina che è stata travolta come da uno tsunami improvviso dai problemi emersi alla "Ferrari". «Il problema non è di poco conto per noi, perché riguarda 300 bambini che avrebbero svolto i corsi di avviamento al nuoto lì. E oltretutto non possiamo, ad esempio, pensare di organizzare corsi al mattino, perché i bambini vanno a scuola e dunque quella fascia oraria, per il quale il Comune ci aveva dato delle disponibilità, non è una soluzione praticabile».
Al momento il Nuoto club 91 ha 20 persone ferme in attesa che si possa trovare qualche spazio, ma soprattutto sono le prospettive a preoccupare la società: «A ottobre, con la riapertura sotto una nuova gestione (Sport Center ndr) dopo quasi un anno e mezzo di stop a causa del Covid, pensavamo di essere finalmentornati alla normalità. Invece i problemi si sono ingigantiti e l'unica possibiità che abbiamo è di poter trovare spazi in altre piscine, che comunque sono in altre zone della città e dunque provocheranno disagi per le famiglie. L'auspicio è che dal Comune arrivino presto buone notizie, ma di certo non ci aspettavamo di dover vivere una situazione come questa». g.l.z.
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