×
×
☰ MENU

Croco doc

Quel cartone parmigiano che parla della vaccinazione ai bimbi spagnoli

Quel cartone  che parla ai bimbi   della vaccinazione

di Giovanna Pavesi

29 Gennaio 2022, 15:20

È andato in onda, per la prima volta, il 9 agosto scorso, su Clan, la rete televisiva dedicata ai ragazzi della tv pubblica spagnola, la Tve. E siccome ha riscontrato un certo successo, il ministero della Salute spagnolo ha scelto «Croco doc», il cartone animato per bambini di età prescolare creato da Michele Ampollini e dalla neurologa Elisa Cuadrado (sua moglie, che lo ha coadiuvato nella parte scientifica), per sensibilizzare le famiglie alla campagna vaccinale anti-Covid rivolta i più piccoli (che in Spagna conta numeri ancora bassi).

Tra i 26 episodi della prima stagione, «Croco doc», un coccodrillo medico che racconta ai più piccoli come prendersi cura della propria salute nella quotidianità con un linguaggio accessibile e divertente, affronta anche il tema vaccino, spiegando a Dani, un torello spaventato dalla puntura, i benefici dell’iniezione.

Per questa campagna - di cui ha parlato anche la stampa spagnola (di recente ne ha scritto anche La Vanguardia) e costituita da piccoli frammenti del cartone animato in partenza in questi giorni - la tv pubblica spagnola non ha pensato solo a «Croco doc» come testimonial, ma ha corredato il progetto di dati e infografiche, utili a spiegare alle famiglie, da un punto di vista scientifico, la sicurezza del vaccino contro il nuovo coronavirus anche per i bambini.

«È una sorta di esperimento sociale, perché il tema è diventato molto controverso e il timore delle reazioni, in effetti, c’è», commenta Ampollini, che nel mondo dell’animazione e della tv c’è da tempo, avendo sceneggiato la serie «Rat-man», il fumetto di Leo Ortolani, insieme a Marcello Cavalli e a Ortolani stesso, e scritto diversi episodi di Camera Café.

Qualcuno, infatti, aveva già preso di mira l’episodio dedicato alla vaccinazione (che, però, non era quello contro il coronavirus): «Siccome siamo in periodo Covid, la tesi di alcuni era quella di averlo scritto e mandato in onda per alimentare una specie di propaganda. Il complottismo, poi, ha fatto il resto». E, infatti, negli ultimi giorni, il cartone è stato osteggiato da alcuni utenti, soprattutto nei suoi canali social. «Scrivono ai profili social di Croco doc e lo ha attaccano, dicendo che rappresenta il peggio e che promuove i farmaci ritenuti sperimentali, come il vaccino anti-Covid; uno dei commenti arrivati sulla pagina Instagram parla del virus addirittura come di una malattia che non esiste - chiarisce l’autore -. Ci hanno accusato di giocare con la salute dei più piccoli e di indottrinamento, ma noi, con questo cartone, cerchiamo di fare divulgazione, spiegando cose utili ai più piccoli con le migliori intenzioni. Ogni elemento si può prestare a essere contrastato e dibattuto se messo in discussione, ma Croco doc sarà sempre una voce della scienza e sul vaccino la scienza ha una sola posizione, che non può essere oggetto di dibattito: il vaccino anti-Covid è l’arma migliore a nostra disposizione al momento».

E se in Spagna, dove l’autore vive da anni insieme alla famiglia, nonostante le origini di Noceto (che nel 2007 gli ha assegnato anche il premio San Martino), la polemica «no vax», finora, è stata contenuta, in rete i commenti si scatenano, cercando interpretazioni dietrologiche. Una testata, in particolare, El diestro, avrebbe fatto un riferimento simbolico all’identità rettiliana di «Croco doc», accusato di voler inoculare «schifezze» al toro, che, invece, rappresenta la Spagna.

L’autore della serie, prodotta da Enrique Viciano e diretta da Paola Tejera (a cui ha collaborato anche l’Asociación Española de Pediatría), che al momento è già stata venduta a Hong Kong (e ci sono trattative per altri Paesi), sta già lavorando alla seconda stagione, dove ci sarà una puntata dedicata al Covid-19: «Stiamo considerando questa opportunità, cercando di non essere osbsoleti e sperando di non essere superati da altre variazioni. L’obiettivo di divulgare, con Croco doc, è stato raggiunto. Dispiace che ci siano stati questi attacchi: la scienza ti dà un’arma per combattere questa bestia e il fatto di riuscire, come esseri umani, a contrastare il virus che ci rendere la vita così difficile dovrebbe renderci orgogliosi, non dividere le persone».

 

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI