Verso le comunali
sala consiglio comunale Parma
In teoria, da giovedì dovrebbe essere iniziato il conto alla rovescia sul fronte dell'alleanza di centrosinistra per arrivare finalmente a individuare il candidato sindaco che dovrà portare avanti il programma sottoscritto dalle 10 forze politiche che compongono il tavolo di «Uniti vince Parma». Ma in realtà la soluzione appare ancora lontana, soprattutto perché il Pd, ancora una volta, arriva diviso sulle modalità di scelta.
Il nodo delle primarie
A creare problemi, con un ricorso ai numeri previsti dallo statuto del partito che può disorientare i non addetti ai lavori, è il nodo delle primarie. Detto che gli altri 9 alleati hanno sottoscritto un documento in cui si dichiarano contrari a questo strumento, il Pd invece le prevede per statuto. E per non svolgerle occorre che i 3/5 dell'assemblea interessata lo richiedano. Il problema in questo momento è che sul tavolo ci sono 19 firme, presentate dal capogruppo in Comune Lorenzo Lavagetto che le richiedono, che rappresentano i 2/5 dell'assemblea. Un passo pesante che, se non si arrivasse a una sintesi sul nome di un candidato condiviso, potrebbe a una lacerante divisione interna al partito. Per fermare la richiesta di primarie si dovrebbe arrivare ad avere 28 firme, ma a quel punto si aprirebbe un contenzioso su numeri e percentuali del tutto incomprensibile per i non addetti ai lavori. Una situazione delicatissima, dunque, che dovrà trovare una composizione in tempi brevi, pena la frantumazione dell'alleanza ancor prima di arrivare al confronto elettorale.
I prossimi passi
In questo scenario surreale, giovedì sera c'è stato il primo incontro sul candidato sindaco, ancora interlocutorio. Giovedì ci sarà il secondo confronto, ma servirà prima un chiarimento nel Pd per risolvere la questione interna e scongiurare l'arrivo a una contrapposizione frontale fra le varie anime del partito. Sullo sfondo, poi, c'è anche l'irritazione di Effetto Parma, che vorrebbe arrivare alla scelta del candidato in tempi rapidi e sarebbe pronto a correre da solonel caso di un Pd diviso verso la meta. Intanto, per ora, il nome del candidato “salvacoalizione” ancora non si intravvede.
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