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Nuovo tunnel del vento per la ricerca e la didattica a Parma - Video

Strumento in grado di simulare le condizioni di ricircolo d’aria e dispersione di inquinanti

26 Aprile 2023, 11:05

 L’Università di Parma ha un nuovo Tunnel del vento per la ricerca e la didattica: oggi al Campus Scienze e Tecnologie il varo della nuova apparecchiatura sperimentale, realizzata nell’ambito dei progetti Pnrr, alla presenza del rettore Paolo Andrei. Il tunnel permette rà di simulare le condizioni di ricircolo d’aria, di dispersione di inquinanti, di sollecitazione sulle strutture, con la realizzazione di modelli fisici in scala geometrica ridotta.

Al varo seguirà in una fase successiva l’allestimento, con avanzati strumenti di misura, per consentirne la piena efficienza e l’utilizzo sia per gli obiettivi Pnrr sia per attività future. I t unnel del vento hanno diverse applicazioni: sono note soprattutto le gallerie del vento per uso automobilistic o e aeronautico, meno note sono invece quelle per uso ambientale che permettono di riprodurre le condizioni atmosferiche. E’ possibile non soltanto ricreare i venti ma anche la stratificazione term ica, eventuali condizioni di umidità e variazioni climatiche di diverso tipo. L'apparecchiattura sperimentale è stata varata al Dipartimento di Ingegneria e Architettura e realizzata nell’ambito del progetto 'Ecosystem for Sustainable Transition in Emilia-Romagnà.

«E' una nuova attrezzatura scientifica importantissima che fa parte di uno degli investimenti legati ai progetti Pnrr in cui siamo impegnati - commenta Andrei - in particolare all’Ecosistema dell’innovazione della Regione Emilia-Romagna, di cui facciamo parte con uno spoke gestito da noi. Questo strumento è un segno tangibile di quello che significa oggi, e significherà nei prossimi anni, la ricerca avanzata legata ai fondi Pnrr, che dovrà dare risultati di medio-lungo periodo e dovrà essere stabilizzata nel tempo. Ovviamente questa apparecchiatura, così come le altre che installeremo, servirà per finalità di ricerca ma avrà anche forti ricadute sulla didattica, proprio per riuscire a impostare, come sempre abbiamo fatto, una didattica di qualità basata sui risultati e sulle sperimentazioni della ricerca». 

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