Amarcord
Le sorprese che possono affiorare da un cassetto di un'antica scrivania non si possono neppure immaginare. Luigi Bordi, non giorni scorsi, ha rinvenuto tra sue scartoffie una vecchia foto che gli ha fatto scattare amabilissimi amarcord. Siamo nel 1941 e i bambini, ritratti nella foto, frequentano l’asilo in Palazzo Sanvitale gestito dalle suore. Il primo a destra, seduto, è Piero Bordi e, dietro di lui, Pier Paolo Mendogni, indimenticato condirettore della Gazzetta di Parma, che ha la mano su una bicicletta. In seconda fila, la terza bambina con in braccio una bambola, è Franca Caprara il cui futuro consorte, Enrico Gambara, è il terzo in prima fila inginocchiato davanti ai birilli. Dietro di lui, con le mani sul manubrio, c'è Luigi Bordi. In ultima fila, in alto, il secondo e il quarto (che ha un aereoplanino in mano) sono i fratelli Bergonzi. «Se qualcuna o qualcuno - auspica Bordi - che vedrà la foto si riconoscerà e lo farà sapere alla Gazzetta sarebbe davvero molto simpatico. Aggiungo un fatto che ricordo sempre benissimo. Una mattina, arrivati all’asilo, restammo fuori dall'aula perché mancava la suora ed allora, per passare il tempo, alcuni di noi pensarono di canticchiare qualche cosa, solo che la «cosa» era «Lilì Marlene». Purtroppo lì vicino c'era un'aula dalla quale si aprì improvvisamente la porta e ne uscì una suora che ci chiese perché eravamo lì e cosa stavamo facendo. Uno del gruppo disse che cantavamo e, alla richiesta di cosa stavamo cantando, svelò il nome della canzone. La suora si arrabbiò, ci sgridò, poi mise in fila quelli che avevano canticchiato e, a ciascuno, dette uno schiaffone, ma nessuno di noi pianse e la giornata filò via come tutte le altre».
Lo.Sar.
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