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Competizione

Convittiadi, per il Maria Luigia una sfida che va oltre lo sport

Da Parma 57 studenti accompagnati da docenti e educatori

Convittiadi, per il Maria Luigia una sfida che va oltre lo sport

La squadra Alle Convittiadi partecipano quasi 60 studenti del Maria Luigia, qui accanto con la loro divisa gialloblù.

di Silvio Marvisi

03 Maggio 2024, 20:24

Il gruppo del Convitto Maria Luigia si sta facendo valere alle Convittiadi di Catanzaro, che si tengono dal 28 aprile al 5 maggio. Non solo a livello sportivo: a quanto dicono gli accompagnatori gli studenti stanno imparando a vivere insieme e condividere le loro esperienze.
Per la manifestazione sportiva a cui partecipano circa 2mila ragazzi provenienti da 32 convitti di tutta Italia, sono partiti da Parma 57 studenti, tre docenti e quattro educatori. La settimana di sport spazia dal basket fino al calcio balilla passando per calcio a 5, ping pong, sand volley, tennis (singolo e doppio), volley, scacchi e atletica. Tutte le attività sono declinate sia al maschile che al femminile e suddivisi in fasce «small» e «large», ovvero fra i più giovani di età di prima e seconda media, e i più grandi del biennio superiore.
Un’esperienza che sta funzionando, tanto che da un gruppo di ragazzi si sta formando una squadra e anche il contatto con gli avversari sta dando i migliori frutti possibili. «Queste manifestazioni - afferma l’educatrice Tina Cancilleri - conciliano lo spirito dello sport che non è solo del benessere fisico ma anche emotivo. Per i ragazzi sono momenti di crescita importanti in cui creare nuove amicizie, tifare per le squadre con cui hanno fraternizzato». L’esempio lampante è quello di una ragazza che ha perso a tennis dando però filo da torcere all’antagonista. La ragazza era comunque felice e divertita perché ha dato il meglio di sé, perseguendo il suo obiettivo. La sua esperienza è stata quindi positiva e ha creato in lei una reazione, una cognizione di sé stessa e la capacità di interagire con l’avversario che fanno capire come questo evento sia un vero momento di crescita.
«I ragazzi stanno facendo squadra - prosegue l’educatrice - i più forti sollecitano i più deboli. Queste sono le olimpiadi dei convitti italiani quindi c’è tanta voglia di essere parte di questa grande famiglia che è il convitto, una scuola diversa e per certi versi più impegnativa, specie per gli orari di frequenza. Conoscere altre realtà è il motore della crescita». «L’entusiasmo è la parola chiave da ricordare negli annali delle Convittiadi - sottolinea Cancilleri -. Ieri pioveva mentre eravamo sulla navetta per andare a disputare le gare, i ragazzi erano carichi e pronti ma le attività sono state sospese causa pioggia. Tornati in albergo i ragazzi erano spenti. Un’ora dopo è arrivata la notizia di prepararsi per le gare, c’è stato un boato. Erano pronti, attivi. È molto bello anche notare che i ragazzi aiutano i più fragili aldilà della gara, anche se piccoli hanno la sensibilità di cogliere il disagio degli allievi di altri convitti. Sono spontanei anche nel sostenersi l’un l’altro, anche dopo una vittoria sostengono lo sconfitto con quello spirito che parte da loro stessi. Per noi educatori - conclude l'accompagnatrice - è il risultato migliore che si possa ottenere». Intanto, la squadra di tennis è arrivata ai quarti di finale.

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