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PARMA

Reperti romani e medievali: trovati i resti di "Casouri" a Ravadese: videointervista a Cristina Anghinetti

22 Gennaio 2025, 11:58

All’Ape Museo il Consorzio della Bonifica ha organizzato un’iniziativa per consegnare ufficialmente alla città i reperti e i contesti archeologici di epoca romana e di età medievale rinvenuti lungo il tracciato del sistema Naviglio, dove è stato aperto un cantiere per il miglioramento dell’efficientamento del Canale Naviglio. Li spiega l’archeologa Cristina Anghinetti nell'intervista di Chiara Cacciani. 

Ritrovato "Casouri" a Ravadese 
Il celebre “Casouri” (noto anche come “Casalauri”), abitato di età rinascimentale citato, dalle fonti storiche, come plausibilmente ubicato nell’area di Ravadese e che non era mai stato rinvenuto (nonostante i numerosi tentativi che storici, archeologi ed équipe di professionisti hanno effettuato nel corso delle epoche) è stato ufficialmente ritrovato: a riuscirci, tra il 2022 e il 2023, il personale della Bonifica Parmense - sotto la direzione scientifica degli archeologi Marco Podini (Soprintendenza di Parma e Piacenza) e dell’équipe di Abacus (ditta incaricata della sorveglianza dell’area) - e delle imprese edili (Dallara, Granelli, Italcondotte, Numanti & Rossi, Tirri Felice) impegnati nei lavori per il miglioramento e adeguamento funzionale delle condotte irrigue nel comprensorio del Canale Naviglio, tra Parma e Colorno. Ad ufficializzare la notizia è stata la stessa presidente del Consorzio di bonifica, Francesca Mantelli, nel corso di un incontro (moderato dal giornalista Andrea Gavazzoli) presso l’APE Parma Museo (il centro culturale ed espositivo di Fondazione Monteparma) e che ha visto intervenire: il sindaco della Città di Parma, Michele Guerra; la Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza, Maria Luisa Laddago; e gli archeologi Cristina Anghinetti (Abacus) e Filippo Fontana (ArcheoVEA). Con loro una nutrita rappresentanza di studenti: ben 70 giovani appartenenti al Liceo Artistico Statale “Paolo Toschi” (classi 4A Teatro e 4A Architettura), all’Istituto Tecnico Tecnologico “Camillo Rondani” (classi 4C e 5C) e all’Università di Parma (Dipartimento DUSIC, Insegnamento di Archeologia Classica e Archeologia del Paesaggio), cui è stata offerta la possibilità di un’esperienza didattica unica sui reperti rinvenuti, a loro mostrati e raccontati nella seconda parte dell’incontro, durante una lezione interattiva con gli archeologi.

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