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Oltretorrente

Annunziata, l'edicola riapre i battenti grazie a 11 volontari

L'apertura a metà maggio. Rossi (Ciac): «Vogliamo offrire un presidio»

Annunziata, l'edicola riapre i battenti grazie a 11 volontari

di Antonio Bertoncini

25 Marzo 2025, 09:37

Uno spazio minuscolo dal cuore grande, un luogo di cerniera per contribuire a ricostruire un tessuto comunitario in uno spicchio di città al centro dell’Oltretorrente: tutto questo vuole essere E.Qu.A., Edicola di Quartiere Annunziata, che tornerà presto a vivere dopo tre anni di sonno profondo, vittima delle difficoltà che attraversano i chioschi di distribuzione dei giornali, veri e propri presidi territoriali, che rischiano di essere cancellati sull’altare delle difficoltà del mondo editoriale.

Ad affrontare questa affascinante scommessa, economica ma soprattutto sociale, è questa volta il Ciac (Centro immigrazione asilo e cooperazione), che ha acquistato la struttura e sta per rimetterla in funzione in virtù di un progetto sostenuto da Fondazione Cariparma e che vede anche il patrocinio del Comune e la collaborazione di Gazzetta di Parma.

Il contenitore è l’edicola ettagonale a lato della chiesa dell’Annunziata, di stile antico con il classico tetto a cipolla, l’impianto grigio e le serrande in alluminio chiare, un tendone su due lati e un contenitore espositore esterno. Nei sette lati c’è la scritta “Gazzetta di Parma”.

Il progetto è stato presentato ai volontari candidati a collaborare alla gestione, nella vicina sede di Oltre Lab in piazzale Bertozzi, anch’esso prossimo alla riapertura, destinato a diventare uno dei luoghi che dialogherà idealmente con l’edicola solidale, insieme all’assessorato alla sicurezza del Comune, Villa Ester, Mensa di Padre Lino e altri presidi sociali del quartiere.

«Ci avvarremo della collaborazione di Studio Miràl - spiega Serena Menozzi di Ciac – che ci aiuterà ad intraprendere attività di comunità, ad ingaggiare abitanti del quartiere per ricucire il passato e il presente attraverso sguardi diversi che possono integrarsi per dare vita ad un futuro comune condiviso. In sostanza chiediamo anche ai residenti di mettersi in gioco sia come operatori volontari per la gestione dell’edicola, sia per dare vita ad un presidio di socialità».

Spiega bene il senso di questa sfida sociale culturale il direttore di Ciac Michele Rossi ai venti candidati volontari intervenuti all’incontro di presentazione: «Il tentativo di riaprire l’edicola dell’Annunziata è per noi il punto di arrivo di un percorso particolare – dice Rossi – lo vogliamo fare insieme nell’epoca di “un uomo solo al comando”. Vogliamo offrire un presidio, aggiungendo qualche servizio al quartiere. Sono già 11 i volontari che hanno formalizzato la loro disponibilità a coprire i turni e che seguiranno un percorso di formazione tecnica e sociale legato all’attuazione del progetto, che potrà spaziare anche oltre la vendita di giornali e figurine, per esempio con i biglietti del bus, poi valuteremo in base ai bisogni che si manifestano».

Sarà socialità, ma sarà anche lavoro: potrebbe essere un’opportunità per alcuni dei profughi ospitati dal Ciac, che faticano a trovare altre soluzioni. Ma intanto i ragazzi del Ciac si affiancheranno ai volontari parmigiani: «Per me il progetto edicola è un polo sociale attrattivo – dice Bertrand, arrivato a Lampedusa dal Camerun nel novembre del 2023 – mi piace l’idea di investire un po’ del mio tempo per essere utile agli altri e restituire qualcosa a chi mi ha accolto».

L’entusiasmo non manca. Il D-Day dell’apertura sarà probabilmente il 17 maggio, ma anche nelle settimane precedenti si farà qualche limitato esperimento: probabilmente le serrande si alzeranno il 25 Aprile per far trovare l’edicola in funzione al passaggio del corteo per la Festa della Liberazione.

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