sanità
Nell’ultimo anno 53 pazienti in lista di attesa al Policlinico Sant'Orsola di Bologna per delicati interventi di cardio chirurgia che sono stati operati all’Ospedale Maggiore di Parma per accelerare i tempi. È questo il bilancio del primo anno di collaborazione tra le due strutture di eccellenza dell’Emilia-Romagna, che ogni anno affrontano rispettivamente un migliaio e 700 operazioni di questo tipo. La sperimentazione, avviata dalla primavera del 2024, è andata così bene che verrà prorogata almeno fino alla primavera 2026. In media, grazie alle 12 ore di sala operatoria messe a disposizione dall’ospedale parmense, è stato possibile operare all’Ospedale Maggiore in media due pazienti bolognesi a settimana, tutti con esito positivo.
«Dopo il Covid, anche perché c'è stato uno stop e poi un recupero, l’immissione in lista d’attesa per questo tipo di intervento era superiore ai pazienti che ne uscivano», ha detto Chiara Gibertoni, direttrice generale del Sant'Orsola. «Oggi abbiamo una lista di circa 300 persone», numero di pazienti che il polo bolognese riesce ad operare. «Ci aspettiamo che anche grazie a questa collaborazione il prossimo anno siano un pò meno», è l’auspicio di Gibertoni chiarendo che spiega come per il Sant'Orsola i «fattori limitanti sono i letti di terapie intensiva e la disponibilità della sala operatoria, non tanto per i cardiochirurghi quanto per gli anestesisti e soprattutto gli infermieri».
Per ovviare a questo problema, quindi, si è pensato alla collaborazione con l’Ospedale Maggiore di Parma, dove i pazienti bolognesi vengono operati dal professore Davide Pacini e dalla sua equipe del Sant'Orsola, con il supporto del collega parmense Francesco Nicolini e dei suoi collaboratori.
L’assessore alla Salute, Massimo Fabi, parla di «esempio di collaborazione sull'alta complessità assistenziale, cosa c'è di più complesso che un intervento cardiochirurgico? - si chiede - E su il Policlinico Sant'Orsola di Bologna e l’Ospedale Maggiore di Parma, hanno dato prova di grande collaborazione nell’abbattere i tempi di attesa su queste prestazioni così complesse».
Per il direttore generale dell’Ausl di Parma, Anselmo Campagna, i riscontri «sono sicuramente positivi, ma il dato che ci gratifica ulteriormente è la soddisfazione espressa dai pazienti e dai loro familiari».
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