MANIFESTAZIONE
E' sfilato nelle vie del centro il "Parma Pride", affollato e coloratissimo corteo per dire "no" a disuguaglianze e discriminazioni.
Un fiume di mani si alza verso il cielo al grido d’unione lanciato da una delle prime madrine italiane della comunità Lgbtqia+: Raffaella Carrà. È arrivata anche a Parma, oggi, l’ondata arcobaleno del Pride.
Concentramento alle 17.30 in piazzale Santa Croce, con uno spettacolo del collettivo Drag Attack, per poi proseguire il cammino del corteo fino all’arrivo in Parco Primo Maggio.
Ad aprire il corteo anche il sindaco Michele Guerra, che, con la fascia tricolore, si è concesso a foto con i manifestanti.
Un’occasione che richiama la prima manifestazione italiana per il riconoscimento dei diritti della comunità, svoltasi il 5 aprile 1972 a Sanremo.
In quell’occasione, il Fuori (Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano) manifestò apertamente contro il Congresso Internazionale di Sessuologia, che prevedeva nel suo ordine del giorno dibattiti sulle cause dell’omosessualità e sulle possibili terapie per curarla. Cinquantatrè anni dopo, il Pride a Parma rivendica ancora istanze simili, sia in termini di visibilità che di riconoscimento giuridico: matrimonio egualitario senza distinzione tra matrimonio e unione civile, riconoscimento dei figli e delle figlie delle coppie dello stesso sesso, accesso alle adozioni e ampliamento dell’esperienza dell’affido per coppie e persone single (il manifesto del Pride).
Un’ondata non solo di colori, ma anche di politica, che con l’occupazione delle strade da parte dei corpi rivendica il proprio posto nel mondo, in onore di una battaglia portata avanti così a lungo.
Sofia Piccini
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